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Direttiva Quadro sui rifiuti: l’Italia sotto procedura di infrazione UE

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La Commissione ha deciso di avviare una procedura di infrazione con lettera di costituzione in mora all’Italia per il non corretto recepimento della Direttiva Quadro sui Rifiuti (direttiva 2008/98/CE sui rifiuti). Scadeva infatti il 5 luglio 2020 il termine per il recepimento delle recenti modifiche introdotte con Direttiva 2018/851. Ora l’Italia avrà 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione.

L’Italia non è comunque sola: analoga procedura di infrazione è stata aperta anche con altri 10 Stati membri (Bulgaria, Cechia, Estonia, Francia, Cipro, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo e Romania).

  • In quali parti l’Italia risulta inadempiente con la normativa europea in materia di rifiuti?

Pacchetto infrazioni di luglio: decisioni principali (europa.eu)

Cosa prevede la Direttiva Quadro sui rifiuti come modificata dalla Direttiva 2018/851

La Direttiva quadro sui rifiuti Dir. 2008/98/CE rappresenta la legislazione europea di riferimento per prevenire o ridurre la produzione di rifiuti, ridurre l’impatto complessivo dell’uso delle risorse e migliorarne l’efficienza: elementi fondamentali per la transizione verso un’economia circolare.

La Direttiva 2018/851 ha aggiornato gli obiettivi vincolanti per il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo dei rifiuti urbani ed introdotto nuove prescrizioni agli Stati membri per spronarli a migliorare i loro sistemi di gestione dei rifiuti e l’uso efficiente delle risorse.

La Commissione ha constatato che l’Italia (come altri Paesi) non ha recepito correttamente diverse disposizioni della direttiva modificata, tra cui quelle concernenti

  • la responsabilità estesa del produttore;
  • la garanzia di un riciclaggio di alta qualità;
  • la raccolta differenziata dei rifiuti pericolosi;
  • l’attuazione di un sistema elettronico di tracciabilità.

L’attuazione della direttiva (UE) 2018/851 è stata affidata al DECRETO LEGISLATIVO 3 settembre 2020, n. 116 che fa parte del pacchetto Economia Circolare emanato nel 2020 per adeguarsi agli aggiornamenti della disciplina europea in materia di rifiuti.

Riciclo dei rifiuti: le inadempienze dell’Italia

La procedura di infrazione riguarda in particolare, il mancato conseguimento degli obiettivi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti. La Commissione, che riporta gli ultimi dati disponibili comunicati dagli Stati membri, spiega che “tutti i paesi non sono riusciti a raggiungere diversi obiettivi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti stabiliti dall’attuale legislazione dell’UE in materia di rifiuti”.

In particolare, poi Bulgaria, Cechia, Danimarca, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Finlandia e Svezia non hanno raggiunto entro il 2020 l’obiettivo del 50% per quanto riguarda la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti urbani (come carta, metallo, plastica e vetro).

Non solo, molti stati europei hanno mancato

  • gli obiettivi di riciclaggio degli imballaggi previsti dalla Direttiva Imballaggi, la direttiva 94/62/CE, modificata anch’essa dalla direttiva (UE) 2018/852.
  • Gli obiettivi di raccolta, recupero e riciclaggio dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) fissati dalla Direttiva RAEE, la direttiva 2012/19/UE, modificata dalla direttiva (UE) 2024/884.

La Commissione raccomanda dunque tutti gli stati inadempienti a rimettersi in riga con la normativa europea e a basarsi sulle raccomandazioni specifiche per paese individuate nella segnalazione preventiva sui rifiuti del 2023 e conseguire i prossimi obiettivi per il 2025, 2030 e 2035, stabiliti con le recenti modifiche della legislazione dell’UE in materia di rifiuti.

Per saperne di più sulle direttive e sulla loro attuazione in Italia:

Obiettivi di raccolta e riciclaggio rifiuti

La direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio direttiva 94/62/CE (modificata dalla direttiva (UE) 2018/852) imponeva che entro il 31 dicembre 2008 venissero riciclati tra il 55% e l’80% di tutti i rifiuti di imballaggio. Gli obiettivi di riciclaggio stabiliti per i vari materiali sono pari al

  • 60% per il vetro,
  • 60% per la carta e il cartone,
  • 50% per i metalli,
  • 22,5% per la plastica
  • 15% per il legno

La direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) (direttiva 2012/19/UE, modificata dalla direttiva (UE) 2024/884 impone

  • Un tasso minimo di raccolta che gli Stati membri devono conseguire ogni anno, pari al 65% del peso medio delle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato nello Stato membro interessato nei 3 anni precedenti
  • o, in alternativa, all’85% del peso dei RAEE prodotti nel territorio di tale Stato membro.

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Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico

Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.

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Antonio Mazzuca

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