Napoli, 23 luglio si chiude il G20 dedicato a clima ed energia una due giorni di lavori intorno ai temi dell’economia circolare (e non solo).
Si tratta del primo G20 così tarato sui temi della transizione ecologica, mai come ora al centro concretamente dell’agenda di tanti Governi che hanno riconosciuto nel cambiamento climatico un rischio sostanziale per il benessere e la vita delle prossime generazioni. Mai come ora l’interazione tra clima ed energia erano stati così centrali nelle discussioni fra gli Stati, dice il Ministero della Transizione ecologica. Mai come ora G20 clima ed energia marciano insieme (23 luglio), interconnessi, per delineare e individuare soluzioni condivise.
Due i documenti approvati:
Nell'articolo
G20 ambiente, clima ed Energia: i punti sottoscritti nel documento finale
La ministeriale ambiente del G20 ha dunque sottoscritto un documento finale che sostanzialmente iscontra alcuni risultati significativi:
- Clima: resta l’obiettivo comune di mantenere la temperatura del Pianeta sotto il grado e mezzo
- Transizione verso le energie rinnovabili: riconosciuto come strumento per la crescita socio-economica inclusiva e veloce;
- Cambiamenti climatici: confermata la scelta di destinare una quota ambiziosa dei fondi per i piani nazionali di ripresa e resilienza a favore di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
- Mobilità verde: necessario promuovere una mobilità sostenibile e conveniente;
- Biodiversità: riconosciuti i risultati del recente rapporto IPBES e IPCC sul nesso tra biodiversità e cambiamento climatico;
- Economia circolare: adottata la visione per l’economia circolare per rafforzare la cooperazione multilaterale;
- Finanza verde: road map per rafforzare gli investimenti nelle attività del capitale naturale
Sotto i due comunicati finali con gli impegni raggiunti:
1 – Azioni contro il cambiamento climatico
Riaffermati gli impegni dell’Accordo di Parigi come il faro vincolante che dovrà condurre fino a Glasgow, dove si svolgerà, a novembre, la COP 26. Obiettivo comune è mantenere la temperatura ben al di sotto dei 2° e a proseguire gli sforzi per limitarla a 1,5° al di sopra dei livelli preindustriali. I Paesi del G20 concordano nell’aumentare gli aiuti ai paesi in via di sviluppo affinché nessuno resti indietro.
Rimane centrale il ruolo del dell’impegno finanziario da 100 miliardi, così come previsto dall’Accordo di Parigi, con l’impegno ad aumentare i contributi ogni anno fino al 2025.E un ruolo, per l’aumento di questi fondi, è richiesto in particolare alle istituzioni finanziarie per lo sviluppo e alle banche multilaterali.
Unanimemente si riconosce il ruolo del cambiamento climatico nella perdita di biodiversità.
2 – Accelerare le transizioni verso l’energia pulita
Impegno preciso sulla cooperazione nell’impiego e nella diffusione di tecnologie rinnovabili, necessari alla transizione e strumento essenziale per promuovere e realizzare l’Accordo di Parigi.Gli impatti del cambiamento climatico sono già stati sperimentati in tutto il mondo, dimostrando la necessità di implementare le azioni di adattamento.
Transizione ed efficientamento
Tutti i Paesi sono attivi nella transizione energetica totale, impiegando i 2 miliardi di dollari delle risorse dei Climate Investment Funds (CIFs). Si sottolinea il grande potenziale delle rinnovabili offshore, dell’energia oceanica e della possibilità di implementare questo tipo di tecnologia.
- È opportuno agire su efficienza, modelli di produzione e consumo sostenibili e circolarità, consapevoli che nessun singolo carburante o tecnologia da solo può consentire all’intero settore energetico di ridurre le emissioni di GHG. Perno dell’economia energetica del futuro è l’idrogeno, in chiave della riduzione delle emissioni soprattutto nei settori difficili da abbattere.
- Si riconosce la necessità di continuare a investire per le tecnologie rinnovabili, insieme alla riduzione dell’uso del metano, e di procedere spediti verso la riduzione della povertà energetica.
- Viene riconosciuto che sistemi energetici convenienti, affidabili, sostenibili e moderni sono essenziali per proteggere il nostro pianeta e la sua gente. Inoltre, si sottolinea l’importanza degli sforzi esplorando la più ampia varietà di opzioni in base ai contesti nazionali al fine di raggiungere transizioni energetiche green ambiziose e realistiche, garantendo al contempo un approvvigionamento energetico stabile.
- Riaffermato l’impegno a ridurre le emissioni nel settore energetico e ci impegniamo a farlo ulteriormente attraverso la cooperazione sull’impiego e la diffusione di tecnologie pulite.
3 – Allineamento dei flussi finanziari a Parigi
Viene data un’importanza centrale a orientare gli sforzi finanziari ed economici dei paesi del G20 verso gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, tenendo conto degli sforzi per sradicare la povertà, verso una transizione giusta e inclusiva.
L’allineamento dei flussi finanziari e degli sforzi per la ripresa con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi può infatti rappresentare un’opportunità per la crescita economica facilitando gli investimenti per aumentare l’adozione di soluzioni già disponibili, tra le quali la generazione di energie rinnovabili e tecnologie a basse emissioni.
A questo scopo è riconosciuta la necessità di sfruttare meglio l’intera gamma di leve e strumenti politici disponibili, inclusi i diversi pacchetti adottati per la ripresa dal COVID19.
4- Ripresa sostenibile e inclusiva e soluzioni tecnologiche energetiche innovative
Pur riconoscendo la necessità di continuare a dare priorità agli sforzi per far fronte al Covid-19, i G20 si impegnano a destinare una quota ambiziosa dei fondi per i piani nazionali di ripresa e resilienza a favore di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
Si raccomanda, inoltre, di usare al meglio i piani di ripresa per stimolare e ridurrei i rischi di investimento nel settore privato, anche attraverso la promozione di strumenti di finanziamento congiunti pubblico-privato e partenariati pubblico-privato, al fine di stimolare contemporaneamente la crescita economica, creare posti di lavoro, valorizzare le donne, i giovani e le categorie emarginate.
4A – Condividere le migliori pratiche per una ripresa sostenibile, resiliente e inclusiva
I G20 sottolineano l’importanza di costruire un’efficace valutazione preventiva delle misure di ripresa a livello nazionale e di condividere le migliori esperienze, politiche e strutturali, al fine di promuovere una ripresa duratura e sostenibile.
4B – Sfruttare le opportunità offerte dalle tecnologie innovative all’interno dei pacchetti di recupero in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi
I G20 riconoscono il ruolo chiave che pacchetti nazionali ben progettati per la ripresa svolgono nel guidare le azioni a breve termine (NDCs) e nel definire e supportare strategie a lungo termine (LTS) per il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi, facendo leva anche sulle opportunità offerte da tecnologie innovative e all’avanguardia.
4C – Il ruolo dell’innovazione e della ricerca e sviluppo
Saranno promosse ricerca e istruzione verso un miglioramento delle tecnologie, dei programmi di formazione e della disseminazione per divulgare la scienza del climae e le politiche connesse, aumentare la consapevolezza, la partecipazione e l’accesso pubblico alle informazioni.
Parte degli investimenti in R&S dovrebbero essere orientati specificatamente ad aumentare le soluzioni innovative per un migliore mix energetico sostenibile, per l’efficienza energetica, modelli di produzione e consumo sostenibili e nuovi modelli di business. Prevedendo la possibilità di politiche fiscali e di sussidi che promuovano gli investimenti verso l’innovazione sostenibile e progetti mirati che tengano conto sia degli aspetti economici che di sociali e ambientali.
5 – Smart city
Nell’ambito della mobilità si ribadisce l’urgente necessità di promuovere una mobilità sostenibile e conveniente, comprese tutte le relative infrastrutture, tenendo conto dell’analisi dell’intero ciclo di vita per raggiungere l’ obiettivo a lungo termine dell’Accordo di Parigi.
- Si incoraggia il progresso continuo nell’uso estensivo e negli investimenti delle tecnologie digitali nei conglomerati urbani, per l’integrazione di sistema dell’energia rinnovabile variabile, compresi lo stoccaggio di energia, le reti intelligenti, le centrali elettriche virtuali, la gestione dell’offerta e la gestione della domanda, nonché il ruolo dell’energia idroelettrica e della moderna bioenergia per la stabilità del sistema e l’interazione e il coordinamento tra fonte di energia-rete-accumulo-carico.
- Vengono sostenute la generazione distribuita sostenibile locale e le comunità energetiche come mezzi concreti per facilitare l’accessibilità, l’affidabilità, la redditività, l’accessibilità e la sostenibilità dell’energia.
- Sono accolte con favore gli sforzi per migliorare la quantificazione e il monitoraggio delle soluzioni basate sulla natura al fine di informare, se del caso, le decisioni di pianificazione, i modelli finanziari e di business sostenibili.
Biodiversità. Cosa si è deciso al G20 di Napoli?
I grandi del mondo hanno anche riconosciuto per la prima volta i risultati del recente rapporto IPBES e IPCC sul nesso tra biodiversità e cambiamento climatico lanciato il 10 giugno scorso.
Il workshop su Nature-based Solutions (NBS) e Ecosystem-based Approaches (EBAs)
Il G20 ha anche approvato la proposta di istituire un workshop su Nature-based Solutions (NBS) e Ecosystem-based Approaches (EBAs) per condividere esperienze, casi studio, storie di successo, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sul potenziale dei due approcci per affrontare le questioni del clima, della natura e del degrado del suolo e del territorio e indagare potenzialità, benefici e impatti.
Un network UNESCO per esperti in campo ambientale
Presentato e lanciato dalle maggiori economie del mondo il Network mondiale di esperti qualificati in campo ambientale. Il Network, ideato dall’Italia, servirà per avviare uno strumento di capacity building mondiale per aiutare enti gestori di aree protette e territori di eccellenza e ad elevato valore naturalistico riconosciuti dall’UNESCO in ogni regione continentale attraverso azioni di conservazione, salvaguardia, gestione, formazione ed educazione.
Uso efficiente delle risorse ed economia circolare: la decisione del G20 di Napoli
Adottata la visione per l’economia circolare per rafforzare la cooperazione multilaterale nell’innovazione circolare. si punta a ridurre l’impronta ambientale e a raddoppiare la circolarità dei materiali con un obiettivo volontario da raggiungere entro il 2030. Questo rappresenta un contributo reale per raggiungere l’obiettivo SDG 12- “Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo”.
Finanza verde: la road map del G20
Il G20 intende rafforzare gli investimenti nelle attività del capitale naturale, promuovere sinergie tra i flussi finanziari destinati al clima, alla biodiversità e agli ecosistemi e allineare gli investimenti verso lo sviluppo e la crescita sostenibili. In particolare, attraverso il lavoro su una roadmap pluriennale sulla finanza sostenibile portato avanti dal Sustainable Finance Working Group del G20.
G20 di Napoli: le due giornate di lavori
Durante la prima giornata dei lavori delle 20 delegazioni ha riguardato l’Ambiente mentre oggi, 23 luglio 2021 a essere protagonisti sono stati Clima ed Energia, per la prima volta uniti come temi, in un G20 in forza della rinnovata attenzione mediatica al tema del cambiamento climatico.
Questo G20 compensa lo slittamento (causa pandemia) di altri vertici ambientali, tra i quali
- la COP 15 della Convenzione sulla diversità biologica e l’adozione del “quadro globale” sugli obiettivi da raggiungere entro il 2030,
- e la COP 26 sul clima che avrebbe dovuto tenersi nel 2020 e che si terrà invece a fine anno a Glasgow (l’Italia e co-organizzatrice con il Regno Unito).
Le delegazioni hanno prodotto al termine della prima giornata, un comunicato condiviso tra i venti Paesi con visioni e impegni comuni.
Al termine della due giorni, oggi, venerdì 23 luglio, intorno alle ore 17, è prevista la conferenza stampa finale che sarà trasmessa in streaming.
I temi del G20 di Napoli su Ambiente, Clima ed energia
Quali sono i temi sui quali si è concentrato il dibattito e quali sono stati i punti raggiunti ?
Il G20 Ambiente si è sviluppato lungo tre macro-aree suddivise al loro interno in temi principali:
- Biodiversità, protezione del capitale naturale e ripristino degli ecosistemi (soluzioni basate sulla natura, difesa e ripristino del suolo, tutela delle risorse idriche, oceani e mari incluso marine plastic litter).
- Uso efficiente delle risorse ed economia circolare (visione G20 su economia circolare con focus su tessile e moda sostenibile; città circolari; educazione e formazione).
- Finanza sostenibile (focus su specifiche esigenze di finanziamento per la protezione ed il ripristino degli ecosistemi come contributo ai lavori G20 sulla forma futura del sistema finanziario globale).
Appello per aree degradate
Si invitano i Paesi a promuovere azioni di recupero delle aree degradate in linea con il Target 15.3 dell’Agenda 2030, rinforzando le iniziative già avviate fino a raggiungere tendenzialmente il recupero di almeno i 50% delle aree già degradate
Accesso acque potabili
Accesso all’acqua potabile e alle strutture igienico-sanitarie; gestione integrata delle risorse idriche a scala di bacino e soprattutto transfrontaliera; tutela, conservazione, uso sostenibile ed efficiente delle acque anche promuovendo il ricorso alle Nature Based Solutions (NBS), Ecosystem Based Approaches (EBAs) e alle infrastrutture verdi e sostenibili.
Protezione oceani e mari
Riconoscimento della problematica ed impegno dei G20 ad intensificare le azioni, a tutti i livelli, volte alla conservazione, protezione, ripristino ed uso sostenibile dell’Oceano, mari e risorse marine attraverso l’identificazione di Area based management tools (ABMTs), incluse le Aree marine protette, che siano rappresentative ecologicamente ed equamente ed efficacemente gestite. Viene inoltre confermato l’impegno assunto con la precedente presidenza saudita sulla tutela delle barriere coralline, come pure il riconoscimento del ruolo centrale delle Convenzioni ed organizzazioni regionali (Regional Sea Conventions ed RFMOs).
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Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.
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