Coinvolge tutti gli esperti qualificati nei rispettivi campi disciplinari e professionali come biologi, chimici, geologi, ingegneri, giuristi, medici ecc. e gli esponenti del mondo delle Associazioni; fra gli obiettivi: la gestione dei rifiuti e i possibili rischi alla salute delle popolazioni interessate dagli impianti per lo smaltimento degli stessi. L’intento del CIRS è superare eventuali visioni di parte o settoriali per arrivare a redigere a documenti condivisi in materia ambientale.
La nascita del Comitato
La salute della popolazione viene al primo posto quando si parla di smaltimento e gestione dei rifiuti soliti. Con questo obiettivo, lo scorso 24 gennaio è stato costituito il Comitato Interdisciplinare sul tema dei Rifiuti e Salute (CIRS) presso l’Auletta Gruppi della Camera dei Deputati di Roma. Promosso e coordinato dal prof. Raffaello Cossu, Ingegnere Ambientale dell’Università degli Studi di Padova e dalla prof.ssa Margherita Ferrante, Ordinario di Igiene dell’Università di Catania, il CIRS coinvolge tutti gli esperti qualificati nei rispettivi campi disciplinari e professionali come biologi, chimici, geologi, ingegneri, giuristi, medici ecc. e gli esponenti del mondo delle Associazioni e dei movimenti civici. I lavori del Comitato dovranno muoversi in accordo e sinergia con gli organismi istituzionali (Ministero dell’Ambiente, Ministero della Sanità, Istituto superiore della Sanità, ISPRA, ENEA, ASL, CNR ecc.).
Durante la prima seduta per l’avvio operativo dell’organismo erano presenti il Ministro dell’Ambiente, la Vicepresidente della Camera dei Deputati, numerosi parlamentari di ogni estrazione politica e anche la Federazione degli Ordini dei Chimici e dei Fisici. L’iniziativa è stata promossa dal Tavolo di Roma, una piattaforma di riflessione sulla gestione dei rifiuti che riunisce uomini politici di diverso schieramento partitico, ambientalisti, ingegneri ambientali, medici, giornalisti, avvocati, magistrati ed economisti.
Gli obiettivi del CIRS e il ruolo della Federazione
Il Comitato Interdisciplinare nasce con l’intenzione di affrontare in modo sostenibile e razionale la gestione dei rifiuti e i possibili rischi alla salute delle popolazioni interessate dagli impianti per lo smaltimento dei stessi. In precedenza, la comunità scientifica aveva già affrontato tale problema producendo meritevoli studi, che tuttavia mancavano di interdisciplinarità e di un confronto con altre realtà sociali in modo da avere un dato più omogeneo e realistico sulla percezione del rischio da parte delle persone interessate.
«Oggi quello della salute è il tema più importante quando parliamo di rifiuti – ha dichiarato il prof. Raffaello Cossu. Ogni volta che si prende l’iniziativa in materia di gestione dei rifiuti immediatamente sorgono preoccupazioni, più o meno motivate, nella popolazione. Questo sta bloccando in Italia qualsiasi iniziativa verso quello che comunque sicuramente protegge la salute, cioè lo smaltimento dei rifiuti. Il comitato è volutamente interdisciplinare proprio per dare un quadro della situazione il più completo possibile. Affrontare il problema in modo mono-disciplinare – continua il prof. Cossu – porta ad evidenti disequilibri informativi come la circolazione di notizie esagerate, a volte strumentalizzate, se non vere e proprie fake news. Ci sono tante discipline che si confrontano nella gestione dei rifiuti come l’ingegneria, la biologia, la chimica, la geologia, la medicina, con le sue articolazioni, ed infine anche la gente stessa e la comunicazione».
Organizzazione del CIRS
L’obiettivo del CIRS è dunque quello di superare eventuali visioni di parte o settoriali per arrivare a redigere un documento condiviso che, per differenti tipologie dei rifiuti e tecnologie di gestione, faccia il punto sullo stato delle conoscenze e tracci proposte sostenibili al fine di costituire una base di razionale riferimento per la popolazione e per il mondo politico, che, come evidenziato dal Ministro dell’Ambiente, ha bisogno di essere supportato dagli esperti in queste materie.
I lavori si svolgeranno per aree tematiche e per gruppi o sottogruppi di lavoro che saranno costituiti a breve. In quest’ottica, la Federazione ha già individuato alcuni temi quali la gestione dei fanghi di depurazione e la termocombustione dei rifiuti. Altre problematiche legate all’ economia circolare sono state individuate come lo studio, progettazione e realizzazione di imballaggi ecocompatibili, il recupero di terre e rocce da scavo e dei detriti da demolizione, il tutto al fine di renderla praticabile con specifiche attività che possono coinvolgere, a pieno titolo, i professionisti chimici e fisici.
Il Comitato avrà un’organizzazione analoga a quella di precedenti simili iniziative di successo come il Comitato Tecnico Terreni Contaminati, che ha visto la partecipazione di oltre 150 esperti e che ha portato alla redazione di una pubblicazione apparsa nella collana delle Linee Guida del Sole 24h, con osservazioni critiche e proposte migliorative della normativa vigente.
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