I materiali/beni in disuso conferiti gratuitamente da strutture pubbliche sono rifiuti?

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I materiali/beni in disuso conferiti gratuitamente da strutture pubbliche sono considerati rifiuti?

Risponde l’Esperto della Banca Dati Sicuromnia, Andrea Quaranta (Environmental Risk and crisis manager) su Banca Dati Sicuromnia (dove si trovano tutti i riferimenti normativi collegati)

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Sì, secondo i principi generali consolidati della Cassazione, infatti, è inaccettabile ogni valutazione soggettiva in merito alla natura dei materiali da classificare o meno quali rifiuti, poiché è rifiuto non ciò che non è più di nessuna utilità per il detentore in base ad una sua personale scelta ma, piuttosto, ciò che è qualificabile come tale sulla scorta di dati obiettivi che definiscano la condotta del detentore in relazione a tale bene ovvero sulla scorta di un obbligo al quale lo stesso è comunque tenuto, appunto, alla necessità di disfarsi del suddetto materiale.

A tale proposito va ribadito che la verifica di tale qualificazione deve essere operata:
sulla base di elementi di carattere obiettivo, quali la oggettività dei materiali in questione, la loro eterogeneità, non rispondente ad alcun ragionevole criterio merceologico, e le condizioni in cui gli stessi sono detenuti nonché
con eventuale riferimento alle circostanze nelle quali l’originario produttore se ne era disfatto e alle modalità in cui ciò è avvenuto.
A tal fine, non rileva, di conseguenza, che detti materiali siano, almeno in parte, ancora suscettibili di utilizzazione economica attraverso la loro cessione a titolo oneroso, poiché tale evenienza non esclude comunque la loro natura di rifiuto (Corte di cassazione, Sezione III penale, 16 novembre 2016, n. 48316 e, da ultimo, Cass. Pen., n. 3299 del 24 gennaio 2018).

Redazione InSic

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