“I ritardi nel risanamento ambientale dell’area IES del polo chimico di Mantova non sono imputabili al ministero dell’Ambiente”. Cosi il dicastero di Via Cristoforo Colombo, con riferimento ad un articolo di stampa che parla di ‘silenzio inspiegabile’ sull’argomento ‘dal parte degli uffici del ministro Galletti’.
“L’area IES – spiega la nota del dicastero, che ricostruisce le tempistiche della vicenda – è oggetto di una procedura avviata in danno: il 15 ottobre 2012 un’ordinanza della Provincia di Mantova individuava l’Azienda come responsabile della contaminazione, mentre solo a settembre 2014, dunque due anni dopo, questa presentava un progetto di messa in sicurezza operativa delle acque di falda. Sul precedente progetto pubblico elaborato da Sogesid, società in house del ministero dell’Ambiente, nell’ambito dell’accordo quadro sottoscritto per il sito d’interesse nazionale e approvato con decreto nell’ottobre 2013, la IES ha proposto ricorso avviando un contenzioso ad oggi ancora pendente”.
“Il progetto trasmesso dall’azienda, integrato secondo le indicazioni della Conferenza di Servizi istruttoria del 9 dicembre 2014 – prosegue la nota del ministero – è stato ritenuto approvabile dalla Conferenza di Servizi decisoria del 14 luglio 2015, che ha richiesto di trasmettere, ai fini del perfezionamento del decreto, un documento unitario di risposta alle prescrizioni tecniche formulate dalla conferenza sulla base dei pareri di Ispra, Istituto Superiore di Sanità, Arpa, Parco del Mincio, Struttura di Assistenza Tecnica della Direzione Generale e di acquisire tutte le autorizzazioni necessarie all’avvio del progetto”.
“Il documento – prosegue la nota – è stato acquisito il 3 agosto scorso e già nel giorno successivo la Direzione per la Salvaguardia del Territorio e delle Acque del ministero ha chiesto agli enti che avevano formulato i pareri di esprimersi sul testo trasmesso da Ies.
Ad oggi sono stati acquisiti quelli dell’Arpa e della Struttura Tecnica di Assistenza. Va inoltre ancora acquisito il parere della Regione Lombardia sull’assoggettabilità a valutazione d’impatto ambientale (VIA) delle opere previste dal progetto, senza il quale non è possibile emanare un decreto del ministero. La Ies, infatti, non ha formulato istanza per l’emanazione di un decreto d’urgenza di autorizzazione all’avvio dei lavori, a firma del Ministro, che renderebbe provvisoriamente non necessaria l’acquisizione del parere relativo alla VIA”.
“Da questa ricostruzione – conclude la nota del dicastero – è evidente che le accuse di ritardi e silenzi nei confronti del ministero siano del tutto fuori luogo e che anzi si sia agito con la massima sollecitudine e trasparenza, in una procedura complessa, perché coinvolge una pluralità di soggetti, ma necessaria per la messa in sicurezza dell’area: i lavori proseguiranno nella massima collaborazione che ha sempre contraddistinto, in questo come in altri procedimenti, i rapporti tra ministero ed enti territoriali”.
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