ILVA: modifiche al Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria

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In gazzetta il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 29 settembre 2017 che approva le modifiche al Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria di cui al DPCM del 14 marzo 2014) ai fini della completa attuazione delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) dello stabilimento ILVA S.p.a. di Taranto.
Riportiamo i punti salienti dell’articolato normativo e sulla limitazione di produzione e delle emissioni, così come riportati dal Governo e commentati dal Ministero Ambiente e Sviluppo Economico.

Contenuto del nuovo Piano ambiente e salute per ILVA

Come già annunciato dal Governo, si conclude con questo DPCM il complesso procedimento di esame e approvazione del piano ambientale presentato da Am InvestCo Italy S.r.l., nell’ambito della cessione dell’ILVA al nuovo soggetto privato.
Il decreto prevede la limitazione della produzione di acciaio a sei milioni di tonnellate/anno, rispetto alle otto autorizzate dalla legge, fino alla completa realizzazione di tutti gli interventi di ambientalizzazione.
Il nuovo provvedimento mantiene tutte le prescrizioni del piano originario, anticipando la copertura dei parchi minerali da completare entro e non oltre il 30 settembre 2021, rispetto al termine del 2023 previsto dalla normativa vigente. L’intervento assicura le maggiori garanzie di tutela ambientale, andando oltre le previsioni delle migliori tecniche adottate a livello comunitario (BAT).
Nell’articolato iter sono state prese in esame le molte osservazioni giunte da vari soggetti, quali la Regione e gli enti locali, i sindacati e le associazioni ambientaliste, osservazioni in parte recepite dal provvedimento. Per garantire il compiuto monitoraggio degli interventi si prevede l’istituzione di un “Osservatorio permanente per il monitoraggio del piano ambientale” con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti.

Limitazione emissioni per Ilva nelle modifiche al Piano Salute e Ambiente

In un comunicato congiunto, ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico hanno commentato i punti salienti del decreto: il nuovo piano, si legge, è stato sottoposto a consultazione pubblica ed è stato esaminato da un comitato di esperti che ha espresso il proprio parere, imponendo talune prescrizioni aggiuntive, sia in ordine agli adempimenti, sia in ordine ai tempi soprattutto con l’obiettivo di assicurare la limitazione delle emissioni.
In particolare, il Dpcm prevede:
– la produzione annua di acciaio dello stabilimento ILVA di Taranto non potrà superare i 6 milioni di tonnellate fino al completamento di tutti gli interventi del piano;
– sono confermati tutti i limiti emissivi previsti dal Dpcm del 2014:
– gli interventi saranno realizzati secondo un dettagliato cronoprogramma, che si articola dal 2018, con termine ultimo al 23 agosto 2023 che è il termine di scadenza dell’AIA
– la copertura dei parchi primari (Parco Minerale e Parco fossile) dovrà essere realizzata entro 36 mesi dal subentro di AM nella gestione del sito, fermo restando che l’apertura del cantiere deve avvenire entro il 30 settembre 2018. La giacenza media annua non potrà superare i 14,5 milioni di tonnellate fino al completamento degli interventi;
– è confermata la copertura di tre parchi minori;
– quanto alle cokerie, è prevista al 31 dicembre 2018 la conclusione dell’intervento di messa in sicurezza della falda superficiale e, al 31 marzo 2020, la fermata della Batteria 11 e l’avvio delle batterie 9 e 10 previa realizzazione degli interventi di adeguamento.
-sarà istituito un Osservatorio permanente per il monitoraggio del piano ambientale.
Resteranno a carico della amministrazione straordinaria gli interventi ambientali esterni al perimetro della cessione che saranno realizzati mediante utilizzo delle risorse rinvenienti dalla transazione con la famiglia Riva (oltre 1 miliardo di euro) . Al riguardo, i commissari straordinari presenteranno al MISE un programma integrativo della amministrazione straordinaria che prevederà la realizzazione delle opere ambientali di competenza dell’ A.S e la esecuzione di attività di sostegno assistenziale e sociale per le famiglie disagiate nei comuni di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola.

Complessivamente, tra interventi a carico del nuovo Gestore e quelli a carico dell’A.S., saranno destinati agli interventi ambientali oltre due miliardi di euro.

Riferimenti normativi:
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29 settembre 2017
Approvazione delle modifiche al Piano delle misure e delle attivita’ di tutela ambientale e sanitaria di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 marzo 2014, a norma dell’articolo 1, comma 8.1., del decreto-legge 4 dicembre 2015, n. 191, convertito, con modificazioni, dalla legge 1º febbraio 2016, n. 13.
(GU Serie Generale n.229 del 30-09-2017)

Redazione InSic

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