Impianti di gestione dei rifiuti: misure operative per gestire il rischio incendio

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Per la valutazione del rischio di incendio in un ammasso di materiale proveniente da rifiuto, ancorché selezionato per tipologia, va applicata la metodologia riportata nel D.Lgs. 81/08. In tale valutazione, trattandosi di rifiuti composti anche da materiale combustibile o infiammabile può affermarsi che tra i fattori di rischio incendio vi sono l’ubicazione, la quantità e la tipologia del materiale.
La valutazione dei rischi viene svolta analizzando, nello specifico “scenario”, i principali fattori di criticità. Progressivamente si procede alla analisi di ciascun fattore di rischio individuato determinando la probabilità che si verifichi l’evento ed il valore del relativo danno causato dall’evento stesso. Alla probabilità ed al danno si attribuiscono dei valori che determinano se il rischio è basso, medio oppure alto. Infine, vengono definite le misure di prevenzione (che abbassano la probabilità che si verifichi l’evento) e le misure di protezione (che riducono o attenuano il danno possibile) da mettere in atto nello specifico “scenario”.

In questo articolo vedremo:
Valutazione dei rischi incendio da stoccaggio di rifiuti
Le indicazioni della Circolare del 15 marzo 2018
I passaggi metodologici della valutazione del rischio
Calcolo punteggio base
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Valutazione dei rischi incendio da stoccaggio di rifiuti

Per quanto riguarda l’ubicazione tali accumuli di materiali possono essere stoccati in siti a cielo aperto in spazi isolati oppure in prossimità di edifici, o anche all’interno di locali aziendali adiacenti ad altri manufatti. Lo stoccaggio del materiale in aree a cielo aperto favorisce un maggior controllo dell’incendio e riduce sensibilmente la possibilità di espansione delle fiamme ad altri siti. Le dimensioni dell’area di deposito determinano, il più delle volte, le quantità di materiale che è possibile destinare a stoccaggio. In caso di materiale combustibile la quantità del rifiuto posto a deposito rappresenta un fattore di rischio potenzialmente molto elevato e pertanto occorre valutare con estrema attenzione sia le dimensioni dell’accumulo del rifiuto stoccato (lunghezza, larghezza e altezza) e le relative quantità di materiale combustibile.

Le indicazioni della Circolare del 15 marzo 2018

Il Ministero dell’Ambiente con circolare del 15 marzo 2018 inerente le “Linee guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei rischi”, pur non riportando indicazioni sulle misure di sicurezza antincendio, contempla gli aspetti di gestione e prevenzione dei rischi nei depositi di rifiuti.
I contenuti della circolare sono stati determinati mediante la collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente, Vigili del fuoco, amministrazioni regionali e agenzie ambientali; al fine di ostacolare il ripetersi di episodi di incendi presso gli impianti adibiti allo stoccaggio dei rifiuti.

La circolare riporta anche una serie di misure operative per gestire il rischio, come per esempio:
• ottimale organizzazione degli spazi;
• articolazione delle zone in relazione alla specificità del rifiuto stoccato;
• corretta modalità di stoccaggio in relazione alle caratteristiche chimicofisiche del rifiuto;
• ventilazione degli ambienti;
• controllo dei quantitativi di rifiuti in ingresso al deposito;
• formazione del personale;
• manutenzione ordinaria delle aree di stoccaggio;
• recinzione del sito di stoccaggio.

I passaggi metodologici della valutazione del rischio

I Nella modalità di sviluppo della procedura metodologica occorre seguire i sottoelencati passaggi:

Prima fase


• conoscenza dettagliata del deposito in esame;
• articolazione del layout;
• disposizione spaziale dei materiali;
• caratteristiche dei rifiuti;
• conoscenza delle procedure organizzative;
• analisi delle aree di stoccaggio;
• identificazione delle varie classi del materiale (suddiviso per categorie omogenee).

Seconda fase

individuazione, per ogni singola area, di una checklist che contempli una serie di parametri da associare insieme, al fine di determinare l’indice di rischio specifico IRs.

Identificazione del primo parametro

Tale valore viene determinato attribuendo un punteggio base per quantificare il rischio fondato sui seguenti specifici aspetti:
• tipologia di rifiuti stoccati nell’area oggetto dell’esame;
• modalità di stoccaggio di tali materiali;
• la loro quantità di stoccaggio.Successivamente si procede alla correzione del punteggio base tenendo conto delle peculiarità interne ed esterne che contribuiscono ad incrementare o diminuire la probabilità del rischio di incendio.

In particolare, al punteggio base:
• vengono sottratti i fattori di credito Fc inerenti le misure di: prevenzione Pv, protezione Po e security Sc.
• vengono sommati i fattori di pericolosità Fp: per il sito Fs, per l’uomo Fu e per l’ambiente Fa.

Calcolo punteggio base

Il punteggio base Pb viene così determinato:Pb = Ts x Ms x Qs
dove:
Ts = tipologia rifiuto(valore attribuito da 0 a 10)
Ms = modalità di stoccaggio(valore attribuito da 0 a 10)
Qs = qualità di stoccaggio(valore attribuito da 0 a 10)

Con tale modalità di calcolo, il punteggio base evidenzia che ad esempio: il rischio di incendio elevato è dovuto:
• alla presenza di rifiuti molto pericolosi;
• inadeguata modalità di stoccaggio;
• ingenti quantità di materiale stoccato.

Il valore da 0 a 10 da attribuire alla tipologia di rifiuto (Ts) è desumibile dall’Allegato III della Direttiva 91/689/CEE che descrive le proprietà di pericolo di un rifiuto classificandolo in uno o più dei 14 gruppi di appartenenza, da H1 ad H14; mantenendo il seguente ordine di priorità: pericolo di incendio, pericolo per la salute; pericolo per l’ambiente.Il valore da 0 a 10 da attribuire alla modalità di stoccaggio (Ms) è condizionato dal layout del deposito e dalla sua organizzazione interna.
Il valore da 0 a 10 da attribuire alla materiale di stoccaggio (Qs) è determinato dai quantitativi di deposito che è connesso alla capacità della soglia di stoccaggio.

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La valutazione del rischio incendio nei depositi di rifiuti: ipotesi di approccio tecnico
Corrado Romano
Antincendio n.4/2020

Redazione InSic

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