Inquinamento da attività immissive/emissive: il ruolo dell’imprenditore

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Sulla rivista Ambiente&Sicurezza sul lavoro di Febbraio, nell’articolo: “Le fonti di inquinamento: attività immissive ed emissive. Asset aziendali e ruolo dell’imprenditore” di A.Zuco si affrontano le diverse disposizioni normative che afferiscono all’attività imprenditoriale e alle sue autorizzazioni. Una disamina dei profili di responsabilità collegati alla luce della più recente normativa e giurisprudenza, ed un’analisi del ruolo della PA depositaria dei regimi autorizzatori per le attività imprenditoriali.


Le tipologie di inquinamento generabili da un’attività imprenditoriale sono molteplici e riguardano aspetti quali l’inquinamento atmosferico, idrico, acustico, olfattivo, elettromagnetico. La quasi totalità delle imprese che voglia operare sul mercato deve dotarsi di apposite autorizzazioni che siano in linea con le vigenti normative statali/regolamentari prescritte, soprattutto alla luce delle disposizioni previste dal D.Lgs. n. 152/2006 e dal D.Lgs. n. 81/2008.
Nell’articolo, Alessandro Zuco ripercorre le disposizioni normative che afferiscono all’attività imprenditoriale e alle sue necessarie precauzioni, passando in rassegna i concetti di “immissioni” (art. 844 CC) e “normale tollerabilità” delle stesse ed i profili risarcitori possibili.
Un capitolo a parte riguarda la Pubblica Amministrazione quale depositaria di regimi autorizzatori per le attività imprenditoriali/commerciali ed il rispetto di specifici limiti tabellari.

“I regimi autorizzatori assumono valore imprescindibile poiché costituiscono la base sulla quale argomentare e svolgere l’attività imprenditoriale necessitante di autorizzazione amministrativa per operare” spiega l’autore. “Soprattutto con l’introduzione della disciplina dell’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), … identificando nella Provincia l’Autorità competente ai fini del rilascio, rinnovo o aggiornamento dell’AUA, vengono fissate una serie di prescrizioni alla luce delle concrete fattispecie imprenditoriali il cui rispetto o meno creerà il discrimine tra attività lecita ed illecita”.

Sempre in tema di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), Zuco ricorda che la giurisprudenza amministrativa ha recentemente statuito che, pur non potendo la stessa AIA introdurre deroghe in peius rispetto ai valori limite di emissioni odorigene fissati dal legislatore regionale (cfr. art. 29 sexies, commi 3 e 4 ter D.Lgs. 162/2006), ovvero con legge regionale, con la conseguenza che l’A.I.A. dovrà allinearsi a tali valori ove dalle Best Available Technologies (BAT) emergano limiti meno protettivi per l’ambiente, è invece possibile che in tale sede autorizzativa si prescriva alle imprese il rispetto di standard maggiormente rigorosi rispetto a quelli previsti nel territorio di riferimento, onde assicurare più adeguati livelli di salubrità ambientale.

L’articolo è disponibile sul numero di Febbraio della rivista Ambiente&Sicurezza sul lavoro.

Riferimenti bibliografici:
Le fonti di inquinamento: attività immissive ed emissive. Asset aziendali e ruolo dell’imprenditore
di Alessandro Zuco (Avvocato – studio legale Zuco)
Ambiente&Sicurezza sul Lavoro n.2/2018

Redazione InSic

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