Lombardia: varato un piano per aria più pulita

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Il Pria è il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria che contiene misure strutturali e non emergenziali nei principali settori che contribuiscono alle emissioni in atmosfera per favorire il rispetto dei valori limite degli inquinanti e la tutela della salute, come previsto dalla normativa comunitaria e nazionale per il rientro nei limiti di qualità dell’aria.

Osservanza della normativa UE nel rispetto dello scenario lombardo

Lo stato della qualità dell’aria in Lombardia è migliorato negli anni grazie alle misure assunte in passato (es. limitazioni traffico, divieto utilizzo combustibili più inquinanti). I limiti non sono ancora pienamente rispettati per polveri sottili (PM10), ossidi di azoto (NO2) e ozono (O3) a causa della specificità meteo-climatica e orografica della Valle del Po (inversione termica, scarsità di vento) che favoriscono l’accumulo e la formazione di inquinanti, penalizzando la Lombardia.
Nel contenimento delle sostanze inquinanti, l’Unione europea impone però il raggiungimento di certi obiettivi uguali per tutti. Ma non tutti i territori hanno le stesse caratteristiche e, in particolar modo, le Regioni del bacino padano, per ottemperare alle prescrizioni di Bruxelles, si troverebbero a essere discriminate. Per questo il il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni ha sottolineato con forza l’esigenza che “l’Ue riconosca la specificità dell’area padana. Insieme alle altre Regioni e di concerto con il Governo italiano – ha detto – abbiamo deciso di intraprendere un negoziato con la Commissione europea, affinché riconosca la specificità dell’area padana anche sotto questo punto di vista. Non chiediamo deroghe o riduzioni, ma vogliamo che le istituzioni comunitarie intervengano con misure specifiche per i nostri territori, che hanno una realtà meteo-climatica particolare, in maniera che l’obiettivo prioritario della tutela della salute dei cittadini sia compatibile con il nostro sistema socio-economico”.
Il presidente ha spiegato che è intenzione della Lombardia e delle altre Regioni settentrionali ottemperare alle richieste europee, ma, per riuscirci, “dovremmo chiedere a cittadini e imprese sacrifici e adeguamenti tecnologici maggiori rispetto a quanto devono fare altre realtà europee. Non è giusto che la Lombardia e il Nord Italia vengano penalizzati per via delle loro condizioni orografiche e meteo-climatiche. Ci sono altre 11 Regioni europee nella nostra stessa situazione”. “Alla Commissione Ue – ha ribadito – non chiederemo deroghe, ma un sostegno, anche economico, per realizzare quanto dobbiamo e vogliamo fare per tutelare la salute dei nostri cittadini”.

No a sacrifici ingiusti

“In un periodo di crisi economica, chiedere sacrifici alle imprese che altri Paesi europei non devono chiedere, non perché sono più bravi ma perché godono di condizioni meteo-climatiche più favorevoli, sarebbe davvero un’ingiustizia. L’omogeneizzazione alla quale l’Europa ci ha abituato è un errore, che mi pare debba essere corretto. Mi fa piacere che, al riguardo, ci sia stata l’intesa e il sostegno anche del ministro dell’Ambiente. Prossimamente, entro un paio di settimane, io, in rappresentanza delle Regioni del Nord, e il ministro Orlando, ci recheremo presso la Commissione europea, per chiedere che sia accertato lo status particolare dell’area padana e si intervenga in modo specifico”.

Particolare attenzione alle biomasse

Fra le misure del Pria il presidente Maroni ha voluto sottolineare in particolare quella sulle biomasse e sulle limitazioni di circolazione per i veicoli più inquinanti, per i quali la Regione sta studiando degli incentivi per il rinnovo del parco auto. “Contrariamente a quanto normalmente si pensa, bruciare legna in maniera sbagliata è altamente inquinante, produce Pm e diossina. Noi non vogliamo impedire di accendere i camini, ma intendiamo trovare il giusto compromesso fra la salute dei cittadini e il nostro modo di vivere, al quale teniamo molto”. Questo, ha proseguito il governatore, si tradurrà “nell’estensione di alcune norme già in vigore, come quella che in Lombardia impone che i camini domestici, fino a una quota di 300 metri, siano chiusi con il vetro e che si adotti un progressivo utilizzo di filtri nelle canne fumarie, come quelli già impiegati in Trentino, che possono abbattere di oltre il 90 per cento le immissioni del Pm10 in atmosfera”.

Abolizione del bollo auto

Sul fronte del traffico è prevista l’estensione, entro il 2015-2016 (rispetto alle misure vigenti dal 2009), delle limitazioni di circolazione per i veicoli più inquinanti. Il passaggio a mezzi più ecologici sarà accompagnato da misure di incentivo, fra le quali l’esenzione dal bollo auto. “E’ una delle misure che vogliamo adottare – ha affermato Maroni – e ce ne saranno anche altre. Ho dato incarico all’assessore Massimo Garavaglia di presentare entro un mese un pacchetto di incentivi per i privati e le aziende che decideranno di passare a mezzi meno inquinanti. L’obiettivo previsto per il 2016 è di eliminare gli Euro3 dalle nostre strade, tuttavia, se uno cambia la sua vecchia auto inquinante prima, è meglio per tutti”. “Quindi – ha concluso Maroni – lavoreremo per togliere il bollo auto già a partire dal 2014; sarà una misura che riguarderà la prossima finanziaria regionale”.

Un percorso condiviso

Il Pria ha seguito un rigoroso percorso di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), iniziato nel novembre 2011. Ha coinvolto circa 2.000 soggetti tra enti, istituzioni, esperti del settore, rappresentanti delle associazioni e delle categorie produttive, cittadini che hanno contribuito alla costruzione del Piano in momenti pubblici di confronto fino all’inizio del 2013.
L’obiettivo pria al 2020 è la riduzione delle emissioni; delle polveri sottili (PM10): 41%; degli ossidi di azoto (NO2): 49%; dei composti organici volatili (COV): 20%; e dell’ammoniaca (NH3): 16%
Lo sviluppo delle imprese nei settori: – energie rinnovabili;- edilizia a impatto zero; – filiera bosco-legno;- mobilità sostenibile;- teleriscaldamento; – logistica per la distribuzione merci;- recupero energetico nei processi produttivi. Già oggi è stata approvata una prima delibera operativa che aderisce al bando del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per lo sviluppo della mobilità elettrica.

Le misure del piano

91 misure per oltre 2 miliardi di investimenti fino al 2020:- Trasporti su strada e mobilità, 40 misure fra cui: tavolo regionale per l’intermodalità del trasporto merci, mobilità sostenibile, interventi nel settore metropolitano e metrotranviario, interventi nel settore ferroviario, limitazione veicoli più inquinanti. – Fonti rinnovabili, 37 misure fra cui: aumento rendimenti dagli impianti termici civili, applicazione delle bat (best available technologies) nelle industrie, edifici a emissioni zero, riduzione dei composti organici volatili dal comparto industriale, riduzione emissioni da combustione legna. – Attività agricole e forestali, 14 misure fra cui: interventi in fase di stoccaggio e distribuzione dei reflui, contenimento di ossidi di ozono attraverso processi gestionali e tecnologici, contenimento del particolato derivante da pratiche agricole, rete ecologica regionale.
La Lombardia, con il Pria, fornisce quindi un significativo contributo al miglioramento della qualità dell’aria dell’intero Bacino Padano. Il PRIA è oggi in Italia uno dei primi piani ad assolvere a tutti gli obblighi previsti dalla onerosa normativa vigente. La Lombardia è l’unica regione ad aver ottemperato a tutte le previsioni dell’Accordo di Bacino del 2005. Ora servono: un’azione macroregionale in sinergia con le altre Regioni della Valle del Po e un forte impegno, anche economico, da parte dello Stato e dell’Unione europea.

Redazione InSic

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