Il 15 dicembre la Commissione ha adottato una Proposta di direttiva dell’UE per reprimere la criminalità ambientale, in attuazione del Green Deal europeo. La proposta passerà ora all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio.
La Direttiva che ne deriverà si porrà nel solco della Direttiva madre in materia, la Direttiva 2008/99/EC sulla tutela penale dell’ambiente.
Perché una nuova Direttiva? secondo la Commissione il numero di casi ambientali perseguiti con successo si attesta come troppo basso, le sanzioni restano insufficienti per rappresentare un reale deterrente e la cooperazione transfrontaliera è altrettanto debole.
Facciamo il punto su quanto sappiamo sulla nuova direttiva e riportiamo gli articoli di approfondimento ed i volumi di analisi della disciplina europea e nazionale in materia di ecoreati.
Nell'articolo
Criminalità ambientale: cosa dice la Proposta di nuova Direttiva
- La proposta chiarisce le definizioni esistenti dei reati ambientali per una maggiore certezza del diritto e definisce nuovi reati ambientali.
- Inoltre, fissa un livello minimo per le sanzioni e rafforza l’efficacia della cooperazione tra le forze dell’ordine.
- Obiettivo della proposta: rendere più efficace la protezione dell’ambiente obbligando gli Stati membri ad adottare misure di diritto penale e a sostenere e assistere le persone che segnalano reati ambientali e cooperano con le forze dell’ordine.
Protezione ambiente: quali nuovi reati vengono introdotti dall’Europa?
La proposta stabilisce nuovi reati ambientali dell’UE, tra cui il commercio illegale di legname, il riciclaggio illegale di navi o l’estrazione illegale di acqua
Sanzioni ambientali: cosa propone l’Europa?
La Commissione propone di fissare un denominatore minimo comune per le sanzioni per i reati ambientali. Qualora il reato causi o possa causare la morte o lesioni gravi a una persona, gli Stati membri devono prevedere almeno la reclusione fino a dieci anni. Il progetto di direttiva propone inoltre ulteriori sanzioni, tra cui il ripristino della natura, l’esclusione dall’accesso ai finanziamenti pubblici e alle procedure di appalto o la revoca delle autorizzazioni amministrative.
Indagini ambientali: come migliorarne l’efficienza?
La Commissione nelle Proposta di direttiva intende rendere più efficaci le indagini ei procedimenti penali pertinenti. Gli strumenti che la Direttiva indica per garantire questo obiettivo sono la formazione, gli strumenti investigativi, il coordinamento e la cooperazione, una migliore raccolta di dati e statistiche per ispettori, polizia, pubblici ministeri e giudici.
Inoltre, richiede a ogni Stato membro di elaborare strategie nazionali che garantiscano un approccio coerente a tutti i livelli di applicazione e la disponibilità delle risorse necessarie.
Indagini ambientali transfrontaliere: quali aiuti dall’Europa?
Nella Proposta di Direttiva si intende anche aiutare e sostenere le indagini e le azioni penali transfrontaliere nei casi in cui gli illeciti ambientali colpiscano diversi paesi o abbiano effetti transfrontalieri (ad esempio nel caso dell’inquinamento transfrontaliero di aria, acqua e suolo).
In che modo? Si intende rafforzare la cooperazione alle frontiere anche attraverso una piattaforma per la cooperazione strategica e con una dovuta assistenza finanziaria, senza contare un rinnovato impegno di Bruxelles alla cooperazione internazionale in questo settore.
Per approfondire sulla criminalità ambientale europea e sulle azioni di contrasto
La Commissione ha realizzato il volume: Combating environmental crimes and related infringements – A summary guide” liberamente scaricabile.
Una guida riassuntiva che spiega come gli Stati membri dell’UE possono combattere i reati ambientali e le relative violazioni.
La Guida non ha carattere vincolante è vincolante e sintetizza il più ampio documento di orientamento sulla lotta contro i reati ambientali e le relative violazioni, adottato dall’Unione europea nel 2018: l’Environmental Compliance Assurance Action Plan.
La Commissione ha reso anche disponibile un documento informativo sulla lotta alla criminalità ambientale, con i dati sul fenomeno e le azioni da mettere in campo: il Factsheet Environmental Crime.
Ecoreati: per approfondire
Ricordiamo che in Italia la tutela penale dell’ambiente passa dalla Legge n. 68 del 22 maggio 2015 che ha introdotto i cd. ecoreati, fattispecie di aggressione all’ambiente costituite sotto forma di delitto.
Leggi il nostro approfondimento per saperne di più!
Ecoreati: gli articoli di approfondimento sulla rivista Ambiente&Sicurezza sul Lavoro
Rivista Ambiente e Sicurezza sul Lavoro | Maggio | 2018 | La responsabilità ambientale e gli strumenti per ridurre il rischio penale | Salvatore Casarrubia |
Rivista Ambiente e Sicurezza sul Lavoro | Febbraio | 2017 | Inquinamento ambientale: la prima sentenza della Cassazione sulla nuova fattispecie di reato | Andrea Quaranta |
Rivista Ambiente e Sicurezza sul Lavoro | Gennaio | 2016 | Il new green deal: focus sulle principali novità della legge sulla green economy | Andrea Quaranta |
Rivista Ambiente e Sicurezza sul Lavoro | Lug/Ago | 2015 | Delitti ambientali, non è oro tutto ciò che luccica | Andrea Quaranta |
Rivista Ambiente e Sicurezza sul Lavoro | Ottobre | 2015 | Reati ambientali: l’abusività della condotta penalmente rilevante | Daniele Campo |
Ambiente e Sicurezza | Ottobre | 2011 | Reati ambientali, il nuovo decreto è una rivoluzione a metà | Valerio Angelelli |
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Ecoreati: il volume EPC
EPC ha realizzato il Volume: “Gli ecoreati – Guida alle disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente introdotte dalla Legge n. 68 del 22 maggio 2015” a cura di Daniele Campo
che illustra il rafforzamento del quadro sanzionatorio relativo alle condotte che danneggiano l’ambiente, punite in precedenza solo a titolo prevalentemente contravvenzionale e trasformate in veri e propri delitti inseriti nel Codice Penale
Allegati
Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico
Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.
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