Si tratta – come ha spiegato il Sottosegretario Velo – di due regolamenti e una di modifica normativa, che porteranno, in tempi brevi, a superare le difficoltà tecniche e operative che sono state riscontrate in questi anni nella realizzazione delle opere di dragaggio.
Il primo provvedimento tratta le modalità di dragaggio nelle aree portuali e marino-costiere che ricadono all’interno dei SIN, i Siti di Interesse Nazionale.
Il secondo, in attuazione dell’art. 109 del D.Lgs 152/2006, è il regolamento che disciplina la procedura per l’approvazione dei progetti di dragaggio al di fuori delle aree SIN, le modalità e i criteri per la gestione del materiale dragato, tra cui l’immersione in mare dei materiali di escavo dei fondali marini.
Con un emendamento al Collegato Ambientale, inoltre, vengono semplificati i criteri di costruzione delle casse di colmata e delle vasche di raccolta. Infine, con un’altra modifica al Collegato Ambientale e grazie al lavoro svolto da un gruppo di lavoro istituito, presso il Ministero dell’Ambiente, a cui hanno preso parte il Ministero dei Trasporti, il Ministero della Salute, ISPRA, ISS e il CNR, sono state definite le linee guida e i valori di riferimento che consentono l’automatica deperimetrazione delle aree a mare da SIN a SIR (Siti di Interesse Regionale).
“Grazie anche al contributo di tutti gli enti coinvolti e al mondo scientifico – ha concluso Silvia Velo – avremo finalmente un quadro regolamentare chiaro che porterà a una semplificazione delle procedure mantenendo salvi i principi precauzionali di tutela ambientale del mare. È la dimostrazione che sviluppo economico e ambiente non solo possono coesistere, ma possono diventare un asset determinante per la blue economy“.
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