Nella sentenza n. 301 del TAR Puglia (Lecce) del 13 febbraio 2013 si dibatteva sulla legittimità di un’ordinanza comunale che aveva imposto ai proprietari di un terreno la bonifica dell’area in questione liberandola dai rifiuti urbani e speciali ivi abbandonati.
Un rapporto del Corpo Forestale dello Stato, aveva evidenziato come i responsabili dell’abbandono dei rifiuti fossero rimasti ignoti e sollecitava le Amministrazioni, tra le quali il Comune, a provvedere alle operazioni necessarie per la messa in sicurezza del sito. I proprietari del terreno avevano ricorso al TAR lamentando l’assenza del preavviso di avvio del procedimento con relativa impossibilità di agire in contraddittorio con la P.A. che contestava l’omessa vigilanza sull’accumulo dei rifiuti.
Il TAR ricorda che un’ordinanza di rimozione dei rifiuti può essere adottata esclusivamente in base agli accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati, da chi sia preposto al controllo.
Quindi, la comunicazione dell’avvio del procedimento, si configura come un adempimento indispensabile al fine della sua effettiva instaurazione, sussistendo in caso contrario (come nella fattispecie in esame) la violazione dell’art. 7, della L. n. 241/1990. Alla luce di queste considerazioni, il TAR ha annullato l’ordinanza
Inoltre, i Giudici ricordano che l’obbligo di bonifica o di messa in sicurezza non può essere, addossato al proprietario incolpevole ove manchi ogni responsabilità del medesimo.
Pertanto la P.A. non può imporre ai privati che non abbiano alcuna responsabilità diretta sull’origine del fenomeno contestato, ma che vengano individuati solo quali proprietari del bene lo svolgimento delle attività di recupero e di risanamento.
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