Emissioni in aria ambiente in città

Qualità dell’aria: nel DECRETO INFRAZIONI le misure per l’attuazione della Direttiva 2008/50

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Il Governo punta a chiudere ben tre cause aperte con l’Unione europea sul “cattivo recepimento” della Direttiva 2008/50 in materia di qualità dell’aria.

Lo farà nel prossimo DECRETO INFRAZIONI 2024, per ora solo annunciato durante l’ultimo Consiglio dei Ministri di ieri, 4 settembre 2024; il Decreto dovrebbe attuare alcuni obblighi europei inevasi e agevolare la chiusura di 16 casi di infrazione e di un caso EU Pilot, fra i quali spicca il caso delle concessioni balneari.

Miglioramento della qualità dell’aria: tre cause aperte contro l’Italia

Tra le procedure interessate dal decreto le misure finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria, in riferimento alle procedure di infrazione tutt’ora pendenti, ovvero le infrazioni n. 2014/2147, n. 2015/2043 e n. 2020/2299 che abbiamo visto an.

Di cosa trattano?

Si tratta sempre di cattiva applicazione della direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria, ma su punti diversi:

  • la causa 2014/2147 riguarda il superamento dei valori limite di PM10 in Italia
  • la causa 2015/2043: riguarda l’obbligo di rispettare i livelli di biossido di azotoNO2;
  • la causa 2020/2299 riguarda invece i valori limite per il PM2,5.

Ricordiamo che nel novembre scorso, il governo, per sanare le sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 10 novembre 2020 (causa C-644/18) e del 12 maggio 2022 in causa C-573/1) ha emanato (e convertito) il DECRETO-LEGGE 12 settembre 2023, n. 121, dettando limitazioni della circolazione stradale con nuovi limiti alle emissioni da veicoli inquinanti.

Nonostante questo, ancora ad inizio agosto 2024 le tre cause figuravano ancora nella lista delle procedure di infrazioni ambientali aperte contro il nostro Paese.

Qualità dell’aria: la normativa italiana

Inquinamento acustico

Le direttive europee in materia di qualità dell’aria, ossia la Direttiva 2008/50/CE e la Direttiva 2004/107/CE che chiedono agli Stati membri di assicurare, entro date specifiche e mediante misure ed interventi di risanamento, il rispetto di determinati valori limite per una serie di inquinanti, sono state recepite con Decreto legislativo 13 agosto 2010 n. 155.

Il Decreto conferisce alle Regioni il compito di svolgere le attività di valutazione e di pianificazione volte a conoscere il contesto nazionale e ad identificare le misure più efficaci per il rispetto dei valori di qualità dell’aria e ad assicurarne l’attuazione. Sul sito del MASE è disponibile la Pagina coi Piani regionali sulla qualità dell’aria.

La valutazione della qualità dell’aria

Ai sensi dell’articolo 20 del Decreto 155 è istituito un Coordinamento tra i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, del Ministero della salute, di ogni regione e provincia autonoma, dell’Unione delle province italiane (UPI), dell’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI), dell’ISPRA, dell’ENEA e del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) e di altre autorità competenti per la valutazione della qualità dell’aria.

Tale organo deve elaborare indirizzi e di linee guida in relazione ad aspetti di comune interesse e svolge un esame congiunto di temi connessi all’applicazione del presente decreto, anche al fine di garantire un’attuazione coordinata e omogenea delle nuove norme e di prevenire le situazioni di inadempimento e le relative conseguenze. Il Coordinamento assicura inoltre un esame congiunto e l’elaborazione di indirizzi e linee guida in relazione ad aspetti di comune interesse inerenti la normativa vigente in materia di emissioni in atmosfera.

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico

Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro” INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19).
Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore.
Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro.

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Mail: a.mazzuca@insic.it

Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it