Reati ambientali: un commento alle modifiche al Codice Ambiente

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È passato all’esame del Senato, dopo essere stato licenziato alla Camera, il Disegno di Legge congiunto C. 957 Micillo, C. 342 Realacci, C. 1814 Pellegrino recante “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente e l’azione di risarcimento del danno ambientale, nonché delega al Governo per il coordinamento delle disposizioni riguardanti gli illeciti in materia ambientale” (vedi precedente aggiornamento).

All’interno del DDL restano confermate le contravvenzioni previste dal TUA e si aggiungono fattispecie delittuose nuove incentrate sul prodursi di un danno all’ambiente, che vengono inserite in un apposito nuovo titolo del codice penale: sui tratta, tra gli altri, dei delitti di inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale di alta radioattività, impedimento al controllo.

In allegato troverete la relazione di Gianfranco Amendola (Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, articolista per la rivista Ambiente&Sicurezza sul Lavoro), presentata nei giorni scorsi in Senato, dal titolo “Il DDL sui delitti ambientali oggi all’esame del parlamento: spunti di riflessione”.
Il Procuratore ripercorre i tentativi di introduzione dei delitti contro l’ambiente, tutti falliti, ed esprime alcune considerazioni sui reati di nuova introduzione, con riferimento anche alla conformità delle prossime disposizioni con la direttiva 2008/99/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 sulla tutela penale dell’ambiente.

Redazione InSic

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