Recupero e riciclo rifiuti: nasce un tavolo Interassociativo

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Cinque Associazioni di imprese operanti nella Circular Economy hanno firmato il 30 maggio a Roma un Protocollo d’intesa per affermare il loro ruolo strategico nel settore del recupero e riciclo ai fini dell’Economia Circolare.
il focus del Tavolo si concentrerà sull’efficienza e concorrenza nel mercato del recupero e riciclo, eccessivamente condizionato da fenomeni di monopolio a causa della posizione dominante degli operatori pubblici. Resta in attesa, il Decreto sui criteri di assimilazione che dovrebbe stabilire confini chiari e precisi nella raccolta dei rifiuti urbani e assimilati.
Ecco il resoconto rilasciato dalle Associazioni di categoria.


Roma, 30 maggio 2017 – Un Tavolo permanente di consultazione e confronto tra le imprese del recupero e riciclo dei rifiuti sui temi di importanza strategica per il settore, per la messa in opera dei principi della “Circular Economy”, con l’obiettivo dichiarato di meglio rappresentare e far conoscere ai decisori tecnico-politici e all’opinione pubblica il ruolo strategico che questi soggetti rivestono nell’economia nazionale.
Con queste finalità alcune tra le principali Associazioni di imprese operanti nella Circular Economy, Assorecuperi, Assorimap, Assosele, FISE Assoambiente e FISE Unire, hanno sottoscritto oggi il Protocollo d’intesa per la costituzione del “TAvolo Interassociativo Recupero e Riciclo” (TAIRR).

Da subito il focus del Tavolo si concentrerà sull’efficienza e concorrenza nel mercato del recupero e riciclo, eccessivamente condizionato da fenomeni di monopolio a causa della posizione dominante degli operatori pubblici, favorita dall’indiscriminata assimilazione dei rifiuti speciali agli urbani, attraverso cui ingenti quantitativi di rifiuti di provenienza commerciale e industriale vengono sottratti al libero mercato per essere gestiti in regime di esclusiva da pubbliche amministrazioni e loro partecipate. Situazione, questa, che impedisce di fatto il corretto, trasparente ed effettivo contenimento dei costi della gestione dei rifiuti, che ricadono immancabilmente su imprese e cittadini.
A tale riguardo le imprese del settore del riciclo attendono che veda la luce quanto prima il Decreto sui criteri di assimilazione, a più riprese annunciato. Tale provvedimento dovrebbe stabilire confini chiari e precisi nella raccolta dei rifiuti urbani e assimilati.

“Un’efficace gestione dei rifiuti e un’effettiva valorizzazione degli stessi passano attraverso il ricorso al mercato”, sostengono i firmatari del Protocollo, “Dopo la raccolta, operazione per la quale il soggetto che la effettua è già remunerato, i rifiuti urbani devono essere messi a disposizione del mercato tramite gare con regole trasparenti e accessibili a tutti gli operatori per essere aggiudicati al soggetto che possa meglio valorizzarli nel rispetto della gerarchia del trattamento rifiuti e ricavare dagli stessi le maggiori risorse possibili, a vantaggio dei cittadini (sotto forma di risparmio sulle tariffe) e della società (sotto forma di risorse produttive). Ma non basta: occorrono strumenti, ancora oggi carenti, per accrescere ed ampliare la domanda di prodotti da materiali riciclati. Dopo la raccolta dei rifiuti e la loro trasformazione in materie riciclate, la fase del loro riutilizzo nei processi produttivi è spesso problematica a causa di normative ancora carenti in tal senso, creando gravi difficoltà alle imprese del settore. Per chiudere il ciclo e realizzare davvero l’Economia Circolare è invece essenziale creare un mercato stabile e remunerativo per le materie prime seconde prodotte dalle nostre imprese”.

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Redazione InSic

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