Parte dall’Ilva di Taranto la stesura di un rapporto del Parlamento europeo sulle condizioni dell’industria siderurgica e metallurgica in Europa. L’iniziativa é della commissione Industria, ricerca ed energia dello stesso Parlamento. Lo ha annunciato il 9 dicembre a Taranto, in un incontro a Palazzo di città, l’eurodeputato Edouard Martin che contribuirà alla redazione del rapporto. Martin oggi sarà a Terni, sede dell’Ast. “Il Parlamento Europeo – ha precisato Martin – ha deciso di cominciare dall’Italia e da Taranto. Il rapporto sarà pronto tra maggio e giugno prossimi e sarà discusso dal Parlamento in seduta plenaria il 2 ottobre 2015″.
“Proteggere il lavoro ma proteggere anche la salute”: é questa, ha detto Martin, la linea che Strasburgo vuole affermare. “E produrre acciaio nel rispetto dell’ambiente per noi é un plusvalore” ha aggiunto. Martin per 32 anni ha lavorato negli impianti di Florange di Arcelor Mittal, la multinazionale siderurgica che insieme al gruppo italiano Marcegaglia ha avanzato nelle scorse settimane un’offerta non vincolante per l’acquisizione dell’Ilva.
Interpellato poi sulla possibilità che l’Ilva possa accedere a finanziamenti della Banca europea degli investimenti (Bei) per gli interventi di risanamento ambientale, Martin ha detto che la situazione dell’acciaio non fa parte delle priorità del piano Juncker. “Però – ha concluso Martin – il rispetto dell’ambiente é una delle priorità di questo piano e quindi pensiamo che attraverso questa strada si possa intervenire” All’incontro é intervenuto anche Giancarlo Quaranta, direttore generale di produzione per l’Ilva, il quale a proposito delle prescrizioni Aia ha evidenziato come l’azienda sia chiamata a fare entro agosto 2016 interventi che gli altri produttori europei di acciaio non fanno. L’esempio portato da Quaranta é quello della copertura dei parchi. “Chiediamo che non si creino sperequazioni in Europa tra aziende dello stesso settore – ha detto – per evitare distorsioni a livello di competitività tra i diversi produttori siderurgici, data la forte incidenza dei costi ambientali sulla gestione dei costi aziendali”.
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