La Commissione europea, come riportavamo nei giorni scorsi, ha deciso di tagliare il 40% delle emissioni di CO2 e di puntare ad una quota del 27% di energie rinnovabili entro il 2030 (vedi notizia in allegato in basso).
Il Ministro Orlando ha commentato sostenendo che “La proposta della Commissione Europea di puntare ad una riduzione legalmente vincolante delle emissioni climalteranti del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990 è certamente un fatto positivo e offre certezze alle industrie delle rinnovabili e dell’efficienza che vogliono investire in innovazione e nuovi prodotti. Questo obiettivo consentirà peraltro all’Europa di giocare un ruolo incisivo nelle trattative per giungere ad un accordo mondiale il prossimo anno a Parigi di cui si dovrà tenere conto nella prosecuzione delle politiche di taglio delle emissioni anche in ambito europeo”.
Orlando ha avviato una serie di incontri istituzionali, prima col ministro inglese per l’Energia e i cambiamenti climatici Ed Davey per valutare i diversi approcci rispetto all’impegno della riduzione delle emissioni in modo da definire la più efficace strategia di impegno sui cambiamenti climatici in vista del Consiglio europeo di marzo che dovrà definire la posizione degli Stati membri.
Successivamente il ministro ha poi incontrato una delegazione di Confindustria al fine di verificare gli impatti e le opportunità per l’industria italiana dell’obiettivo proposto dalla Commissione europea.
Lo studio tecnico avrà l’obiettivo di verificare la possibilità di avviare un incisivo processo di indirizzo verso la sostenibilità ambientale del Paese salvaguardando la sua forte base industriale, che ne costituisce una premessa fondamentale, nella condivisa consapevolezza che senza la trasformazione e l’innovazione della brown economy non ci sarà mai un vero sviluppo della green economy.
Nei prossimi giorni il ministro Orlando proseguirà il suo giro di orizzonte al fine di definire una posizione univoca del governo italiano e per mettere le basi di un’efficace strategia di riduzione delle emissioni, di sviluppo delle rinnovabili e di aumento dell’efficienza energetica che contribuisca al rilancio economico del Paese.
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