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Legge di Delegazione Europea 2019-2020: i 4 decreti ambientali in Gazzetta

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Dopo l’annuncio nel Consiglio dei Ministri (4/11/2021 arrivano in Gazzetta n. 285 del 30-11-2021 tre dei quattro decreti legislativi ambientali previsti dalla Legge di Delegazione Europea 2019-2020, la LEGGE 22 aprile 2021, n. 53 in materia di plastiche, rifiuti da navi e promozione delle fonti rinnovabili.

L’ultimo Decreto, di approvazione della Direttiva 2019/944 sulle norme comuni in materia di mercato dell’energia elettrica è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale delll’11 dicembre 2021.

Si tratta di quattro decreti attuativi di altrettante direttive europee: gli argomenti sono i seguenti:

  • DECRETO LEGISLATIVO 8 novembre 2021, n. 199
    Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. (21G00214) (Suppl. Ordinario n. 42)
  • DECRETO LEGISLATIVO 8 novembre 2021, n. 196
    Attuazione della direttiva (UE) 2019/904, del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente. (21G00210) (Suppl. Ordinario n. 41)
  • DECRETO LEGISLATIVO 8 novembre 2021, n. 197
    Recepimento della direttiva (UE) 2019/883, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi che modifica la direttiva 2010/65/UE e abroga la direttiva 2000/59/CE. (21G00201) (Suppl. Ordinario n. 41)
  • DECRETO LEGISLATIVO 8 novembre 2021, n. 210
    Attuazione della direttiva UE 2019/944, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 giugno 2019, relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica e che modifica la direttiva 2012/27/UE, nonché recante disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento UE 943/2019 sul mercato interno dell’energia elettrica e del regolamento UE 941/2019 sulla preparazione ai rischi nel settore dell’energia elettrica e che abroga la direttiva 2005/89/CE.
    (GU Serie Generale n.294 del 11-12-2021)
    Disponibile il Dossier Camera.

Legge di Delegazione europea 2019-2020: tutte le direttive ambientali da attuare

Quali sono le direttive in materia ambientale, citate nella Legge di Delegazione Europea e oggetto di recepimento?

Il Governo intende recepire:

  • direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (rif. Art. 5 della Legge europea) – termine di recepimento scaduto il 30 giugno 2021: procedura di infrazione n. 2021/0266;
  • direttiva  (UE) 2019/944 norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica e che modifica la direttiva  2012/27/UE  (rifusione) – (rif. Art. 12 della Legge europea);
  • regolamento  (UE)  2019/943 e 2019/941
    • sul mercato  interno  dell’energia   elettrica   (rifusione),  
    • e sulla preparazione ai rischi nel settore  dell’energia elettrica e che abroga la direttiva 2005/89/CE (rif. Art. 19 della Legge europea);
  • direttiva (UE) 2019/904, sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente (rif. Art. 22 della Legge europea);
  • direttiva  (UE)  2019/883, relativa  agli  impianti  portuali  di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi, che modifica  la direttiva  2010/65/UE  e  abroga  la  direttiva   2000/59/CE) (termine di recepimento: 28 giugno 2021).

Legge di Delegazione 2019/2020: i decreti legislativi di adeguamento europeo

Di seguito riportiamo le principali informazioni sui decreti approvati

Energia da fonti rinnovabili

Il DECRETO LEGISLATIVO 8 novembre 2021, n. 199 attua in Italia la direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.

  • si compone di 50 articoli e 8 allegati
  • L’articolo 3 sancisce che l’Italia intende conseguire un obiettivo minimo del 30% come quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo per tener conto delle previsioni di cui al regolamento (UE) n. 2021/1119, volte a stabilire un obiettivo vincolante, per l’Unione europea, di riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 percento rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030.
  • In coerenza con il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), intende accelerare la transizione dai combustibili tradizionali alle fonti rinnovabili.
  • individua strumenti calibrati sulla base dei settori d’uso, delle tipologie di interventi e della dimensione degli impianti, con un approccio che mira al contenimento del consumo di suolo e dell’impatto paesaggistico e ambientale, comprese le esigenze di qualità dell’aria.
  • mira alla semplificazione e alla partecipazione positiva degli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni tramite un percorso condiviso di individuazione di aree idonee.
  • Incentivi: introduce una forte semplificazione nell’accesso ai meccanismi e assicura maggiore stabilità tramite l’introduzione di una programmazione quinquennale, al fine di favorire gli investimenti nel settore.
  • punta alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per la gestione delle produzioni degli impianti a fonti rinnovabili: prevista un’accelerazione nello sviluppo della rete elettrica e della rete gas e semplificazioni per la realizzazione degli elettrolizzatori alimentati da fonti rinnovabili.
  • contiene disposizioni in ottica Green New Deal, necessarie per dare attuazione alle misure del PNRR in materia di energie rinnovabili, con la finalità di individuare un insieme di misure e strumenti coordinati, già orientati all’aggiornamento degli obiettivi nazionali derivante dalla modifica della legge europea sul clima, in attuazione del pacchetto “Fit for 55”.

Ulteriori informazioni sul sito del Dipartimento delle politiche europee.

Mercato energia

Il DECRETO LEGISLATIVO 8 novembre 2021, n. 210 di attuazione della direttiva UE 2019/944, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 giugno 2019 relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica contiene anche disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 943/2019 sul mercato interno dell’energia elettrica e del regolamento (UE) 941/2019 sulla preparazione ai rischi nel settore dell’energia elettrica e che abroga la direttiva 2005/89/CE (294).

Entra in vigore a partire dal 26 dicembre 2021.

Il Decreto:

  • contiene alcune disposizioni già diffusamente disciplinate, oltreché nelle norme nazionali, e dall’Autorità di regolazione per reti energia e ambiente;
  • mira a razionalizzare il quadro normativo primario nazionale e a meglio raccordarlo con quello euro unitario, con riflessi attuativi estremamente contenuti;
  • disciplina le nuove configurazioni delle comunità energetiche dei cittadini in modo coordinato con le disposizioni previste dalla direttiva 2001/2018 in materia di comunità energetiche rinnovabili;
  • mira a
    • rafforzare i diritti dei clienti finali in termini di trasparenza (delle offerte, dei contratti e delle bollette),
    • a completare la liberalizzazione dei mercati al dettaglio salvaguardando i clienti più vulnerabili;
    • ad aprire maggiormente il mercato dei servizi a nuove tipologie di soggetti quali la gestione della domanda e i sistemi di accumulo;
    • a prevedere un ruolo più attivo dei gestori di sistemi di distribuzione;
    • a regolare la possibilità di istituire sistemi di distribuzione chiusi;
    • ad aggiornare gli obblighi di servizio pubblico per le imprese operanti nel settore della generazione e della fornitura di energia elettrica;
    • ad introdurre un sistema di approvvigionamento a lungo termine di capacità di accumulo con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo degli investimenti necessari per l’attuazione degli obiettivi del PNIEC.

Ulteriori informazioni sul sito del Dipartimento delle Politiche europee.

Riduzione prodotti in plastica nell’ambiente

Il DECRETO LEGISLATIVO 8 novembre 2021, n. 196 attua in Italia la direttiva (UE) 2019/904 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente.

  • Si tratta del recepimento della Direttiva “SUP” dall’acronimo inglese Single Use Plastics: nel nostro approfondimento abbiamo trattato i singoli principi che guidano l’azione di recepimento comunitario;
  • intende prevenire e ridurre l’impatto sull’ambiente di determinati prodotti in plastica e promuovere una transizione verso un’economia circolare;
  • introduce il divieto a livello europeo sui prodotti in plastica monouso ogniqualvolta siano disponibili alternative (si fonda sul principio “chi inquina paga”, prevede una riduzione quantitativa ambiziosa e duratura del consumo di questi prodotti entro il 2026);
  • impegna gli Stati membri a monitorare il consumo di prodotti in plastica monouso per i quali non esiste alternativa e a riferire alla Commissione i progressi compiuti;
  • impegna all’introduzione di norme sulla responsabilità estesa del produttore relativamente agli attrezzi da pesca contenenti plastica e a monitorare e valutare gli attrezzi da pesca in plastica, in vista di definire obiettivi di raccolta a livello europeo;
  • impone ad alcuni prodotti in plastica monouso immessi sul mercato di recare una marcatura chiaramente leggibile e indelebile sull’imballaggio o sul prodotto stesso.

Ulteriori informazioni sul sito del Dipartimento delle Politiche europee.

Rifiuti sulle navi

Il DECRETO LEGISLATIVO 8 novembre 2021, n. 197 attua in Italia la Direttiva  (UE)  2019/883, relativa  agli  impianti  portuali  di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi.

  • La Direttiva da recepire ha l’obiettivo di proteggere l’ambiente marino dagli effetti negativi degli scarichi dei rifiuti delle navi che utilizzano porti situati nel territorio dell’Unione e di garantire nel contempo il buon funzionamento del traffico marittimo, migliorando la disponibilità e l’uso degli impianti portuali di raccolta dei rifiuti delle navi;
  • Prevede che i porti siano dotati di impianti portuali adeguati a rispondere alle esigenze delle navi che vi fanno abitualmente scalo;
  • Quanto ai rifiuti di cucina e ristorazione derivanti da trasporti internazionali, devono rispettare le disposizioni in materia di gestione dei rifiuti e quelle sanitarie, laddove applicabili;
  • richiede un Piano di raccolta e di gestione dei rifiuti, che deve essere predisposto, approvato e reso operativo da parte delle Autorità competenti entro 12 mesi dall’entrata in vigore del decreto;
  • regola la notifica anticipata dei rifiuti, il conferimento degli stessi, i sistemi di recupero dei costi, le esenzioni, le ispezioni e gli impegni di ispezione, il sistema informativo e comunicazione e scambio di informazioni, la registrazione delle ispezioni, la formazione del personale e le sanzioni.

Ulteriori informazioni sul sito del Dipartimento delle Politiche europee.

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