Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29 gennaio 2025 che aggiorna il Modello unico di Dichiarazione ambientale per l’anno 2025 – MUD.
Nell'articolo
MUD 2025
Il nuovo modello e le istruzioni richiamate dal D.P.C.M. del 29 gennaio 2025 – pubblicato in GU Serie Generale n. 49 del 28-02-2025 – sostituiscono completamente il MUD 2024 approvato con DPCM del 26 gennaio 2024.
Quando presentare il MUD?
Il D.P.C.M. del 29 gennaio 2025 fissa formalmente che il nuovo modello dovrà essere utilizzato per le dichiarazioni da presentare entro il 30 aprile di ogni anno con riferimento all’anno precedente, come disposto dalla legge 25 gennaio 1994, n. 70.
Tale legge, tuttavia, all’art. 6, comma 2-bis dispone che:
“2-bis. Qualora si renda necessario apportare, nell’anno successivo a quello di riferimento, modifiche ed integrazioni al modello unico di dichiarazione ambientale, le predette modifiche ed integrazioni sono disposte con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale entro la data del 1° marzo; in tale ipotesi, il termine per la presentazione del modello è fissato in centoventi giorni a decorrere dalla data di pubblicazione del predetto decreto”.
Gli operatori interessati dovranno, dunque, inviare il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD 2025) alle Camere di Commercio entro il 28 giugno 2025.
Compilazione e trasmissione delle dichiarazioni MUD 2025
Dal 2025 l’accesso ai portali per la compilazione e trasmissione delle dichiarazioni MUD potrà avvenire esclusivamente tramite SPID, CIE (carta d’identità elettronica) o CNS (firma digitale).
EcoCamere (il sito delle Camere di Commercio) comunica che gli utenti che in precedenza hanno utilizzato credenziali di tipo user/password, una volta fatto l’accesso tramite SPID, CIE o CNS, potranno recuperare le dichiarazioni compilate negli anni passati, con il precedente account, usando la funzionalità “Collega utenti user/password”.
Ulteriori informazioni e aggiornamenti sulle modalità di presentazione del MUD 2025 (dati 2024) saranno pubblicati nella sezione “MUD” del portale di EcoCamere.
Mini-guida al MUD
Che cos’è il MUD?
È il modello unico per denunciare i rifiuti prodotti e/o gestiti dalle attività economiche, i rifiuti raccolti dai Comuni e quelli smaltiti, avviati al recupero, trasportati o intermediati nel corso dell’anno precedente.
Chi è tenuto a presentare il MUD?
I soggetti tenuti alla compilazione del MUD sono:
- Chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti
- I commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione
- Le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e di smaltimento di rifiuti
- I Consorzi istituiti per il recupero ed il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti
- I Consorzio Nazionale degli imballaggi
- Le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi
- Le imprese agricole che producono rifiuti pericolosi con un volume di affari annuo superiore a Euro 8.000,00
- Le imprese e gli enti produttori che hanno più di dieci dipendenti e sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi (così come previsto dall’articolo 184 comma 3 lettere c), d) e g))
- Il Gestore del servizio pubblico di raccolta per i rifiuti pericolosi conferiti da soggetti pubblici e privati previa apposita convenzione
- I soggetti istituzionali responsabili del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani ed assimilati
- Il Gestore dell’impianto portuale di raccolta e del servizio di raccolta
- I soggetti coinvolti nel ciclo di gestione dei RAEE
- I soggetti coinvolti nel ciclo di gestione dei veicoli fuori uso.
Sono esonerati da tale obbligo gli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del Codice civile con un volume di affari annuo non superiore a euro ottomila, le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi, di cui all’articolo 212, comma 8, nonché, per i soli rifiuti non pericolosi, le imprese e gli enti produttori iniziali con non più di dieci dipendenti.
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