Sono stati sottoposti a controllo quasi 1.400 prodotti, con più di 300 (23%) ritenuti non conformi a determinati obblighi ai sensi del REACH e della classificazione, etichettatura e imballaggio (CLP). I prodotti sono stati controllati presso punti di ingresso strategici come aeroporti e porti, ma anche presso gli uffici doganali interni.
Alcune importazioni contenevano quantità illegali di sostanze pericolose soggette a restrizioni nell’UE, mentre altre avevano un’etichettatura di pericolo errata, che potrebbe comprometterne l’uso sicuro e mettere a rischio la salute dei cittadini se i prodotti non conformi entrassero nel mercato.
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REACH: le violazioni degli obblighi di conformità per i prodotti importati
La maggior parte dei controlli ha riguardato la conformità agli obblighi di restrizione REACH, concentrandosi sulla presenza delle sostanze soggette a restrizioni cadmio, piombo e nichel. Dei 1.225 controlli per le sostanze soggette a restrizioni, il 17% dei prodotti presentava quantità di sostanze soggette a restrizioni superiori al limite richiesto (un tasso simile a quello riportato nel precedente progetto del Forum sulle restrizioni (REF-4) condotto nel 2016). Il tasso più alto di non conformità è stato per il cadmio rilevato nei gioielli.ECHA ricorda che gli importatori di articoli contenenti sostanze chimiche devono garantire che i prodotti immessi sul mercato dell’UE siano conformi agli obblighi REACH: per la maggior parte dei prodotti è stato verificato quindi il rispetto degli obblighi di restrizione (79%) e quelli ritenuti non conformi (74%) provenivano principalmente dalla Cina, ma anche da Emirati Arabi Uniti, India, Thailandia, Macedonia del Nord e Madagascar.
Questi risultati indicano che un numero significativo di prodotti importati viola le restrizioni REACH e metterebbe a rischio la salute di coloro che acquistano i prodotti se i prodotti entrassero nel mercato.
CLP ed etichettatura: non conformità per il 64% dei prodotti
Per il CLP, sono stati controllati 167 prodotti e il 64% è risultato non conforme. La maggior parte delle non conformità era correlata ai requisiti di etichettatura, più comunemente alla mancanza di lingua nazionale e alla mancanza o all’uso di pittogrammi e avvertenze errati sull’etichetta di pericolo.I risultati mostrano che gli importatori devono intensificare i propri sforzi per fornire prodotti sicuri conformi a REACH e CLP. Dimostrano inoltre che c’è una continua necessità di un’applicazione mirata di queste restrizioni specifiche e di un’applicazione più rigorosa di REACH e CLP nei punti di ingresso europei.
Cos’è il Regolamento REACH?
Il Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, denominato regolamento “REACH” (dall’acronimo “Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals”) e concernente la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche, prevede la registrazione di tutte le sostanze prodotte o importate nell’Unione Europea in quantità maggiori di una tonnellata per anno.La registrazione di una sostanza consiste nella presentazione, da parte dei fabbricanti o degli importatori, di alcune informazioni di base sulle sue caratteristiche e, in mancanza di dati disponibili, nell’esecuzione di test sperimentali per caratterizzare le relative proprietà fisico-chimiche, tossicologiche e ambientali.
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Cos’è il Regolamento CLP
Il regolamento sulla classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio (CLP) ((CE) n. 1272/2008) si basa sul sistema mondiale armonizzato di classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche (GHS) delle Nazioni Unite e ha lo scopo di garantire un elevato livello di protezione della salute e dell’ambiente, nonché la libera circolazione di sostanze, miscele e articoli.Il regolamento CLP ha modificato la direttiva sulle sostanze pericolose (67/548/CEE (DSD)), la direttiva sui preparati pericolosi (1999/45/CE (DPD)) e il regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH) e, a partire dal 1° giugno 2015, è l’unica norma in vigore nell’UE per la classificazione ed etichettatura delle sostanze e delle miscele.
Uno dei principali obiettivi del regolamento CLP è determinare se una sostanza o miscela presenta proprietà che permettono di classificarla come pericolosa. In questo contesto, la classificazione è il punto di partenza per la comunicazione di pericolo.
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