F-GAS

Importazioni illegali di HFC per 31 milioni di ton di CO2: i dati OXERA

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Da EFCTC (European Fluorocarbon Technical Committee) un approfondimento sui nuovi dati della società di consulenza OXERA sulle importazioni illegali di gas refrigeranti HFC nell’Unione Europea:
nel 2019 introdotti in Europa fino a 31 milioni di tonnellate di CO2 dal mercato illegale dei gas fluorurati.
Il report segue a quello già pubblicato nel 2020 e riportato sulle nostre pagine.
Secondo i nuovi dati Oxera, l’impatto del commercio illegale degli HFC ha un grande impatto sul nostro clima e finanzia la criminalità organizzata.
La quantità potenziale di HFC importati illegalmente in UE nel 2018 e 2019 è equivalente alle emissioni annuali di più di 55 milioni di auto – quasi il doppio delle auto in circolazione in Italia: 37,8 milioni.
La riduzione della quota di HFC a partire da gennaio di quest’anno, combinata a un’applicazione non uniforme del regolamento, crea ulteriori opportunità per il commercio illegale e rischia di raddoppiare il problema delle importazioni illegali.

Importazioni illegali di HFC per 31 milioni di tonnellate di CO2

Secondo i nuovi dati della società di consulenza OXERA, le importazioni illegali di gas refrigeranti HFC nell’Unione Europea ammontano fino a 31 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. A causa di queste emissioni, l’UE potrebbe non raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi sul clima.
Il sistema delle quote avviato nel 2015, attraverso il Regolamento F-Gas, intende ridurre gradualmente gli idrofluorocarburi (HFC) con un alto potenziale di riscaldamento globale (GWP), comunemente utilizzati nei sistemi di raffreddamento.
Tuttavia, l’applicazione non uniforme del regolamento da parte degli Stati membri ha dato alle organizzazioni criminali l’opportunità di aggirare il sistema delle quote e importare illegalmente gli HFC nell’UE.

Oxera, l’impatto del commercio illegale degli HFC

La stessa ricerca è stata effettuata nel giugno 2020 per l’anno 2018. A causa di un problema di integrità dei dati in questo calcolo del 2018, la quantità potenziale totale di HFC illegali sul mercato UE è stata rivalutata da 34 MtCO2e a 42 MtCO2e. e il 2019 nell’UE potrebbe essere stato contrabbandato un totale di 73 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, cifra che equivale alle emissioni annue di più di 55 milioni di auto, una volta e mezza le auto in circolazione in Italia (37,8 milioni).
Il mercato nero mette a rischio gli obiettivi climatici dell’UE, finanzia la criminalità organizzata e minaccia le piccole e medie imprese europee, che hanno investito per adeguarsi alle disposizioni europee e fornire refrigeranti legittimi.

Riduzione degli HFC: i passi compiuti

L’ultimo passo nella riduzione graduale degli HFC è stato compiuto a gennaio 2021, con la riduzione della quota dal 63% al 45%. Nel corso del 2021 una grande quantità di HFC verrà tolta dal mercato legale, creando nuove opportunità per le organizzazioni criminali di colmare questo vuoto introducendo, così, nel mercato HFC illegali. Nello scenario peggiore, in cui la domanda di HFC rimanesse comunque allo stesso livello dopo la riduzione graduale del 2021 e l’applicazione delle norme non progredisse, il mercato nero potrebbe addirittura raddoppiare le proprie dimensioni.

“Abbiamo notato una grande discrepanza tra i volumi di esportazione riportati dalla Cina e i volumi di importazione riportati dall’UE. Questa discrepanza è diminuita leggermente dal 2018 al 2019. Tuttavia, le esportazioni dalla Cina verso i paesi confinanti con l’UE sono aumentate del 17% dal 2018 al 2019” ha commentato Ernesto Revello, Sales and Business Development Manager di The Chemours Company (membro di EFCTC). “Anche tenendo conto della crescita del mercato, un eccesso di importazioni di HFC, fino a 23 milioni di CO2eqT, potrebbe essere destinato al traffico illegale verso il mercato UE. Questo potrebbe indicare che il miglioramento dei controlli nei porti europei sta avendo qualche effetto, ma potrebbe spingere le organizzazioni criminali a trovare nuove vie di importazione attraverso i paesi confinanti via terra con l’Unione Europea. Per esempio, la più grande confisca ad oggi di HFC illegali è avvenuta nell’agosto 2020 in Romania e i gas provenivano dalla Turchia (leggi la dichiarazione).”

“Siamo felici di notare che dal 2019 lo sforzo dell’UE nel fare applicare le norme sia concretamente visibile nei dati. Tuttavia, la nostra esperienza ci conferma che il mercato nero rappresenta ancora una sfida enorme. Il 2020 ha registrato le confische di HFC illegali più grandi di sempre. Nei periodi di picco, abbiamo allertato su base giornaliera gli stati membri sulle spedizioni illegali. Quando una spedizione viene bloccata da qualche parte, spesso si osserva una diminuzione dell’attività illegale in quello stato membro, con i contrabbandieri che usano vie alternative per entrare nell’UE. Mentre l’UE si sta impegnando per essere il primo continente neutrale per il clima con il suo European Green Deal, l’OLAF continuerà a fare la sua parte per combattere questo commercio illegale e dannoso per l’ambiente” ha aggiunto Ville Itälä, Direttore Generale dell’OLAF.

I report dell’UE sul mercato nero degli HFC

In due report recenti, l’UE ha riconosciuto l’esistenza di un mercato nero degli HFC ma non ha potuto quantificarne le dimensioni:
• L’Agenzia europea dell’ambiente (EEA) ha affermato che la riduzione graduale degli HFC sta procedendo secondo i piani, trascurando nell’analisi le importazioni illegali perché “sembra impossibile quantificarle”.
• In una valutazione del phase-down del dicembre 2020, la Commissione europea ha dichiarato che il confronto delle statistiche del commercio internazionale potrebbe non fornire un quadro completamente accurato, a causa del (re)instradamento del commercio.
“Il commercio illegale avviene di nascosto e non viene mai segnalato alle autorità. Chiaramente le rotte commerciali attraversano l’Europa e la collaborazione di EFCTC con la società di investigazione Kroll dimostra che la mancanza di controllo sulle spedizioni di transito T1 rende questa modalità di transito la preferita per immettere illegalmente gli HFC nel mercato europeo. L’analisi Oxera-EFCTC fornisce ad oggi il quadro più accurato sul commercio illegale di HFC. La grande quantità di potenziali importazioni illegali richiede una migliore applicazione della legislazione per salvaguardare gli obiettivi climatici dell’UE”
ha chiosato Ernesto Revello, Sales and Business Development Manager di The Chemours Company (membro di EFCTC).

I next step nel 2021

Nel 2021 l’EFCTC continuerà ad agire per combattere questo commercio illecite, raccogliendo le prove delle attività illegali attraverso l’Action Line EFCTC, una linea d’azione confidenziale e multilingue, e invitando l’intera catena del valore ad aderire all’impegno di EFCTC #DiciamoNoAgliHFCIllegali. Più di 280 tra cittadini e organizzazioni si sono già impegnati a fare la loro parte nella lotta contro gli HFC illegali. Con questa iniziativa, l’EFCTC spera di sensibilizzare e incoraggiare tutta la catena del valore a sradicare il mercato nero.

Redazione InSic

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