Come fare dunque per ridurre i rischi per la salute causati da contaminazione durante il servizio di lotta antincendio?
Innanzitutto, è bene sottolineare che, sebbene ogni tipo d’intervento presenti caratteristiche diverse, c’è un elemento costante: per salvare la vita degli altri, i Vigili del Fuoco devono prima proteggere la loro con una formazione sia teorica sia pratica e con dispositivi di protezione adeguati.
Ma cosa succede quando è terminata l’operazione di soccorso?
Una volta estinto l’incendio, la salute del personale di primo soccorso non è completamente al sicuro: è necessario seguire procedure molto rigide per evitare che il rischio appena corso non si trasformi in un altro pericolo, diverso, ma con potenziali conseguenze ancora più gravi, in grado di coinvolgere anche persone del tutto estranee all’operazione di soccorso.
Vediamo quali sono i passi da seguire dopo che si è portata a termine una missione.
Innanzitutto, è necessario avere una scorta più che sufficiente di aria respirabile: per indossare l’attrezzatura a missione terminata in modo da aerarla e decontaminarla occorre avere almeno tre minuti di autonomia respiratoria in più.
Bisogna poi recarsi in una zona non contaminata. Può sembrare ovvio, ma deve trascorrere molto tempo prima che l’aria torni a essere pulita, anche dopo che le nuvole di fumo causate dall’incendio se ne sono andate. Particelle tossiche di fuliggine si depositano nell’ambiente circostante e anche sugli indumenti e le attrezzature dei Vigili del fuoco.
Deve essere poi eseguita, con l’aiuto di un collega (che indossa un dpi), una pulizia preliminare con acqua a pressione media, per evitare il rischio che penetri nella tuta. Gli indumenti protettivi possono dunque essere rimossi (indossando ancora protezione delle vie respiratorie, stivali e guanti) e riposti in una borsa a tenuta di gas per evitare il rilascio di sostanze pericolose.
Tocca infine all’elmetto e all’autorespiratore, che devono essere tolti seguendo le corrette procedure locali e riposti nella custodia dell’autorespiratore. A questo punto, tutto il materiale contaminato può essere trasportato nei laboratori di protezione respiratoria.
È necessario sottolineare che la pulizia e la disinfezione dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie e degli indumenti deve essere eseguita esclusivamente da personale specializzato (che deve a sua volta indossare occhiali, guanti e maschere protettive) in un’apposita officina.
La piena efficienza di un lavoro impegnativo come quello svolto dai Vigili del Fuoco, nonché la garanzia di sicurezza durante un’emergenza, si ottengono proprio grazie a un servizio di manutenzione e trattamento dell’attrezzatura protettiva di qualità.
Dräger supporta l’attività dei pompieri con servizi personalizzati e soluzioni di laboratorio per ottimizzare il flusso di lavoro e la manutenzione delle attrezzature.
Le operazioni di manutenzione sono effettuate da personale Dräger munito di attestato di abilitazione alla manutenzione del modello specifico. Questo certifica che chi effettua la manutenzione ha partecipato a specifici corsi di formazione e alle relative sessioni di aggiornamento.
La pulizia degli apparati deve essere effettuata con detergenti e disinfettanti appositi indicati dai costruttori; una volta puliti e disinfettati devono essere correttamente asciugati tramite idonei sistemi al fine di non esporre i dispositivi a temperature diverse da quelle indicate dai costruttori e che potrebbero alterare nel tempo le caratteristiche di efficienza dei dispositivi stessi.
L’AZIENDA – Dräger
Dräger è leader internazionale nei campi delle tecnologie medicali e della sicurezza. Sin dal 1889 i prodotti Dräger proteggono, sostengono e salvano le vite.
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