Normativa ambientale

Verso una revisione del Codice dell’Ambiente

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Il Ministero dell’Ambiente si prepara ad una revisione del Testo unico dell’Ambiente, il D.lgs. n.152/2006. Una commissione di esperti appena nominata provvederà alla codificazione ed al riassetto delle  normative in materia ambientale che ruotano intorno o hanno modificato o interagito con il cd. Codice dell’Ambiente, alla luce dell’introduzione dell’Ambiente in Costituzione.

Le prossime scadenze?

  • Entro il 30 settembre 2024 uno schema di legge delega;
  • Entro il 30 giugno 2025 i decreti attuativi di riforma della materia.

Chi fa parte della Commissione? come svolgerà il suo compito e cosa dovrà effettivamente realizzare?

Commissione MASE-Riformi Istituzionali di revisione del Testo unico Ambiente

Con Decreto del 25 gennaio il MASE ed il Ministero per le riforma istituzionali hanno nominato la Commissione interministeriale di 33 esperti che procederà alla completa revisione e riassetto in un unico Testo delle normative ambientali, in coerenza con i nuovi articoli 9 e 41 della Costituzione (con l’introduzione dell’Ambiente in Costituzione).

Chi è nella Commissione di revisione del Codice Ambiente?

La nuova Commissione, che opera a titolo completamente gratuito, è presieduta dal Professor Eugenio Picozza quale Presidente e dall’Avvocato Generale Pasquale Fimiani con funzioni di Copresidente. Vi prendono parte magistrati, giuristi, accademici, ingegneri, rappresentanti delle Forze Armate e di Polizia, rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale Italia Nostra, Legambiente e WWF.

Si articolerà in Sotto-commissioni e si avvale di una Segreteria tecnica oltre a potersi appoggiare a 38 esperti operanti a titolo gratuito. Dovrà necessariamente coordinarsi con la Commissione VIA-VAS, di ISPRA, il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari (CUFAA), il Reparto Ambientale Marino del Corpo delle Capitanerie di Porto (RAM) e la Guardia di Finanza.

Alle sedute di lavoro sarà possibile la partecipazione di istituzioni, stakeholder, associazioni di categoria, enti e società “in house” vigilati dal MASE. Il Ministero ha infatti concesso molto tempo per questa revisione proprio per promuovere la partecipazione delle varie espressioni della società.

Cosa farà la Commissione sul Codice Ambiente?

Il Ministero spiega che l’attività di revisione riguarderà il Codice dell’Ambiente che necessita da anni di una revisione alla luce dell’introduzione dell’Ambiente in Costituzione e non solo: sono infatti molteplici negli anni, le modifiche apportate al testo e negli allegati, amplificandone la già articolata complessità.

Obiettivo della Commissione è arrivare entro il 30 settembre 2024 a uno schema di legge delega per il riassetto e la codificazione delle normative vigenti in materia ambientale, per “raccoglierle in un unico testo normativo”.

La Commissione dovrà inoltre elaborare lo schema di uno o più decreti legislativi attuativi della legge delega, “entro e non oltre il 30 giugno 2025”.

Revisione del Codice Ambiente e non solo

Oltre alla revisione del Decreto legislativo 152/2006 che per quasi 18 anni ha rappresentato il principale riferimento per la tutela ambientale in Italia (seppure nei molteplici piccoli e grandi) atti di modifica, il Governo Meloni è attualmente impegnato nella revisione di altri grandi provvedimenti che toccano la Salute, la Sicurezza e l’Edilizia.

Sono in corso ormai da tempo le revisioni che porteranno ad un nuovo Testo unico dell’Edilizia che sostituirà il 380/2001.

Quanto alla Sicurezza, a parte l’attesa per l’Accordo sulla Formazione delle figure della Sicurezza (previsto per il 30 giugno 2022 dal Decreto Fiscale e ancora in discussione in Conferenza Regioni), il Ministero ha in mente diverse modifiche al Testo unico di Sicurezza, testo che dal 2008 mantiene la sua centralità per le problematiche di salute e sicurezza nonostante l’evoluzione tecnologica e gestionale della sicurezza nelle aziende negli ultimi anni e le modifiche europee al settore macchine con il nuovo Regolamento Macchine.

Le recenti tragedie sul lavoro, da Brandizzo a Firenze nonché la persistenza e l’acutizzarsi del fenomeno infortunistico hanno portato il Ministero ad annunciare possibili modifiche, rilanciate anche in Senato con una Mozione del Senato che lo impegnava su molteplici temi che potrebbero tradursi o in provvedimenti spot di modifica (come il Decreto Fiscale del Governo Draghi ed il Decreto Lavoro 2023) o eventualmente ad una modifica più profonda.

Se pensiamo poi che il Governo ha già messo mano al Codice Appalti con una riforma recentissima, lo spazio di azione del Governo sembra chiaramente destinato ad una revisione e riordino che non esclude anche una rivisitazione e una modifica dei testi attualmente vigenti alla luce dell’evoluzione normativa, della tecnica e della attività di lavoro.

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Antonio Mazzuca

Coordinamento editoriale Portale InSic.it -redattore giuridico Laurea in Giurisprudenza in Diritto europeo (LUISS Guido Carli 2006) e Master in "Gestione integrata di salute e sicurezza nell'evoluzione del mondo del lavoro" INAIL-Sapienza (I° Ed. 2018-19). Formatore certificato in salute e sicurezza sul lavoro dal 2017 per Istituto Informa e RLS per EPC Editore. Esperto in sicurezza sul lavoro e amministratore del Gruppo Linkedin Ambiente&Sicurezza sul Lavoro. Content editor e Social media per InSic.it su Linkedin e X (ex Twitter). Contatti: Linkedin Mail: a.mazzuca@insic.it